Tragedia del Natisone: Insoddisfacente risposta dell’Assessore Riccardi su come migliorare i soccorsi

In IV Commissione del Consiglio Regionale l’Assessore Riccardi avrebbe dovuto dare risposta all’ interrogazione che avevo presentato in merito a come migliorare i soccorsi dopo la tragedia del Natisone, ma l’Assessore non ha voluto o saputo dare risposte esaurienti.
Fin dall’inizio erano emerse preoccupazioni sulla catena dei soccorsi, poiché non risultava l’esistenza di procedure operative condivise tra le
Centrali di Palmanova (NUE 112 e SORES) e le Sale operative dei Vigili del fuoco, neppure riguardo all’impiego dell’Elisoccorso regionale nelle attività di soccorso tecnico urgente, che, come noto, si mosse tardi. Per questo, presentai, poche settimane dopo il tragico evento – era il
25 giugno 2024 – un’interrogazione per ribadire l’urgente necessità di adottare procedure comuni tra le Centrali di Palmanova e i Vigili del
fuoco, in modo da rendere fruibili in tempo reale le risorse disponibili ed evitare il ripetersi di simili tragedie. C’era, un altro aspetto che, a nostro avviso, va valutato con attenzione. Quel giorno, un paio d’ore prima della tragedia gli idrometri fluviali del Natisone collocati a monte di Premariacco avevano registrato il rapido innalzamento del livello delle acque, che preannunciava l’onda di piena. Ma questo dato confluiva soltanto nella Centrale operativa della Protezione civile e non già alle Centrali NUE 112 e SORES e alle Sale operative dei Vigili del Fuoco. A seguito dei cambiamenti climatici, potrebbero essere sempre più frequenti le onde di piena, più o meno improvvise, e queste dovrebbero essere conosciute dalle centrali competenti per il soccorso urgente. Il dato non dovrebbe arrivare solo alla centrale che non ha competenza di soccorso tecnico urgente. Nell’interrogazione avevo quindi sollecitato a provvedere urgentemente perché almeno i Vigili del Fuoco fossero messi in condizione di avere l’evidenza in tempo reale dei dati idrometrici dei corsi d’acqua regionali a maggior rischio. Sono loro che vanno a
soccorrere la gente in pericolo sui fiumi, non la Protezione civile. La rete di idrometri dell’ARPA è una risorsa costosa e utilissima, l’elicottero adibito al soccorso tecnico è una macchina che vale dieci milioni di euro ed è anch’essa preziosissima, sono risorse quindi disponibili e costose, va dunque perfezionato il loro utilizzo quando la vita umana è in pericolo. È assai triste constatare che i tre ragazzi sono morti, ma non per mancanza di risorse. Ed è inaccettabile che non sia stato tratto alcun insegnamento preciso dalla tragedia del Natisone, come si evince dalle non-risposte dell’Assessore Riccardi.