Trasporto scolastico allo sbando. Patto per l’autonomia: «Situazione imbarazzante, la Regione ha abbandonato i Comuni»
Come ampiamente previsto, il primo giorno di scuola in molti Comuni del Friuli-Venezia Giulia è stato rovinato da un servizio di trasporto scolastico disastroso. «Le notizie che arrivano da numerosi Comuni descrivono una situazione fuori controllo: autobus non disponibili, autisti irreperibili, amministratori locali costretti a rifornire i mezzi di carburante a spese loro, genitori arrabbiati per i disagi causati alle famiglie: abbiamo toccato il fondo». Queste le dichiarazioni del capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo a commento dei fatti verificatisi questa mattina (16 settembre, ndr) in molti comuni il cui servizio di trasporto scolastico è stato affidato alla ditta Tundo di Lecce grazie ad una gara gestita direttamente dalla Regione. Ora si apprende da un comunicato stampa dell’assessore Callari che “l’amministrazione, una volta chiarito il quadro complessivo, intende avviare una causa nei confronti della Tundo Spa a ristoro dei danni patiti dal sistema locale per le gravi inadempienze del fornitore, aggravate dalla palese incapacità dimostrata nel saper onorare gli impegni presi, nonché risolvere l’accordo quadro”. «Forse finalmente l’assessore Callari si è reso conto della gravità della situazione. Lo stesso assessore che solo qualche mese fa sosteneva che non c’erano le condizioni per rescindere i contratti con la Tundo e stigmatizzava le nostre richieste, ora intende rescindere il contratto. Meglio tardi che mai – osserva Moretuzzo –. Peccato che questa situazione poteva essere evitata o almeno affrontata per tempo, invece i sindaci sono stati convocati in regione solo pochi giorni o il giorno prima dell’avvio delle lezioni, quando ormai non c’erano margini per trovare una soluzione. Ci auguriamo che l’assessore non cambi idea e soprattutto speriamo che tenga in evidenza alcuni aspetti fondamentali: i Comuni non possono essere lasciati soli a gestire il contenzioso con l’azienda, la Regione dovrà supportare in ogni modo operativamente i Comuni coinvolti e coordinarne l’azione; i maggiori costi che gli enti locali dovranno sostenere per i servizi sostitutivi non potranno rimanere in nessun caso a carico dei singoli enti. In un Paese normale e in una situazione come questa, qualcuno dovrebbe ammettere le proprie responsabilità e chiedere scusa a famiglie e amministratori locali: purtroppo neanche questa volta sarà così e a pagare le conseguenze saranno i cittadini».