Trieste: cade in mare e annega – dopo un anno la verità sui soccorsi, interrogazione del consigliere Walter Zalukar

Un anno fa, la sera del 29 maggio, un uomo di 50 anni è annegato dopo esser caduto in acqua dal pontile di una società velica sulle rive di Trieste. Il fatto fece scalpore poiché un testimone dichiarò che i soccorritori avevano impiegato una buona mezz’ora prima di arrivare, pur trovandosi la caserma dei pompieri a 3 km di distanza e a 2 km e mezzo la postazione dell’automedica. Perché tanto tempo dalla telefonata al 112 all’arrivo dei soccorsi? Lo chiede il consiglere regionale del gruppo misto Walter Zalukar che spiega:  La prima interrogazione alla Giunta regionale non ebbe risposta, ma l’accesso agli atti della Centrale di Palmanova consentì l’esame dei tempi. Eccoli.

Alle 22.07 arriva al 112 la telefonata per uomo caduto in mare dal pontile Istria n.8, la chiamata viene passata alla SORES – Sala operativa regionale emergenza sanitaria – che registra: “caduto in mare sta nuotando ma affaticato”.

Alle 22.15 – sono passato 8 minuti dall’allarme – viene allertata l’autoambulanza, in codice verde, che parte un minuto dopo.

Alle 22.19 la SORES è informata che “un’altra persona si è buttata in acqua per aiutare il paziente”.

Alle 22.27 – 20 minuti dopo l’allarme – la SORES registra l’arrivo sul target dell’autoambulanza.

Alle 22.38 – 31 minuti dopo l’allarme – la SORES registra l’arrivo dell’automedica.

Alle 22.44 – 37 minuti dopo l’allarme – la SORES modifica il codice da verde e giallo e l’operatore della SORES annota: “si ricontattano VVFF e Capitaneria entrambi sul posto non vedono nessuno”, e allora l’operatore richiama il testimone, che riferisce: “è sotto una barca”.

Finalmente l’uomo viene tratto a riva, si prova a rianimarlo, ma senza esito, è passata mezz’ora dalla telefonata al 112.

Prima di Palmanova, quando Trieste aveva ancora una propria Centrale operativa 118, una chiamata di questo tipo sarebbe stata evasa in meno di un minuto, pompieri e autoambulanza ci avrebbero messo 3 -4 minuti per fare la strada, quindi in 5 -6 minuti dall’allarme i soccorsi sarebbero arrivati. E non sono tempi teorici, derivano dalle esperienze del Sistema 118 di Trieste.

Ho di nuovo interrogato la Giunta, chiosa Zalukar, chiedendo perché ci siano voluti 8 minuti tra arrivo della telefonata e invio dell’autoambulanza; perché c’è voluta oltre mezz’ora per individuare il target esatto. E perché il 112 ha trasmesso l’allarme per competenza, quindi prioritariamente, al soccorso sanitario e solo per conoscenza ai Vigili del fuoco, quando è evidente che in tali casi risulta prioritario il soccorso tecnico, visto che le cure possono essere prestate alla persona solo se questa è recuperata e tratta a riva.