Trieste: ovovia sì, ovovia no?
Il referendum sull’ovovia a Trieste non si farà: i cittadini contrari all’opera dovranno trovare altre strade per far valere le loro ragioni. Sulla bocciatura del referendum tornerò più avanti; adesso vorrei esprimere alcune considerazioni sull’opera in sé. Premetto che il trasporto locale non è il mio campo d’azione professionale e che quindi ho approcciato la materia in maniera laica studiando, però, tutti i documenti a disposizione e ascoltando le presentazioni dei tecnici. Secondo i proponenti, l’opera avrebbe una doppia valenza: di trasporto e accessibilità alla città da un lato e attrattivo-turistico dall’altro. Quanto al primo aspetto, l’ovovia risolverebbe l’annoso problema dell’accesso nord alla città. A ben vedere, però tale problema non sembra sussistere. Anche nei mesi da bollino nero, superato il Lisert, non si rinviene un problema di traffico congestionato tale da impedire o rallentare l’accesso alla città. Casomai il “tappo” è il casello del Lisert, superato questo si può agilmente proseguire fino alla Slovenia, si può raggiungere la zona industriale e Muggia, ma anche l’Ospedale di Cattinara e il Burlo e altresì raggiungere il centro sia via Opicina o Padriciano o Strada del Friuli. Certo, se uno vuole la vista mozzafiato della strada Costiera, in estate paga un po’ il prezzo di qualche rallentamento a Barcola, ma nulla di insuperabile. Questo discorso vale appieno per le autovetture. Quanto al trasporto pesante, che sicuramente non si risolve con l’ovovia, questo mi sembra ben servito dalla grande viabilità. Quindi la questione dell’accesso nord alla città non sembra avere alcuna sussistenza per giustificare l’opera. E se si desidera risolvere quel minimo disagio dovuto a lievi rallentamenti nelle giornate di grande esodo, una soluzione possibile è quella di investire sia in una segnaletica mirata sia nelle indicazioni ai sistemi di navigazione satellitare, “Google maps” compreso. Quanto al secondo aspetto, quello turistico, la vista della nostra bella città dall’alto è senza dubbio favolosa, ma questa si può godere da molti altri punti (solo la Napoleonica ne ha due!) senza costruire un’opera monumentale e di impatto (piloni, disboscamento, parcheggi). La maggior parte del tragitto, poi, avverrebbe in orizzontale, parallelamente al mare, insomma, nulla di speciale o di aggiuntivo rispetto ad una camminata a Barcola. In buona sostanza mi sembra difficile che l’ovovia di Trieste abbia lo stesso appeal del London Eye, dello Shard di Renzo Piano, dell’Empire State Building: per quanto bella sia la vista sul Golfo non avrà mai lo stesso impatto emotivo e suggestivo di città che hanno fatto di sé stesse un autentico marchio. E pertanto anche la motivazione turistica mi sembra decisamente debole. Per quanto riguarda il referendum, al di là della pronuncia della Commissione di Garanzia e del nodo autentico della competenza non esclusiva del Comune, si pone con forza, oltre alla questione specifica, la modalità di partecipazione dei cittadini su scelte di politica urbana a forte impatto. Walter Zalukar Consigliere Regionale FVG – Gruppo Misto