Udine diventa per tre giorni la capitale dell’empatia: Palazzo Morpurgo, 24-25-26 marzo

Per tre giorni Udine diventa capitale dell’empatia, trasformando Palazzo Valvason Morpurgo in una sorta di temporary shop di scarpe, dove chi entra non consuma oggetti ma storie da ascoltare in cuffia, indossando le scarpe, donate per l’occasione da coloro che le raccontano, per 10 minuti – il tempo di una storia. Il 24, 25 e 26 marzo 2023 dalle 10 alle 20 con ingresso libero approda nella Città del Tiepolo – per il Trentennale della Cooperativa sociale Itaca – Mettiti nelle mie scarpe, l’opera esperienziale ideata dall’artista inglese Clare Patey, direttrice di Empathy Museum, riadattata e realizzata in Italia da Fondazione Empatia Milano. Sarà una preziosa occasione rivolta a tutti di mettersi nei panni di un’altra persona, camminare realmente nelle sue scarpe, provare le sue emozioni, sogni, speranze, e per valorizzare Udine come città inclusiva.  La presentazione si è tenuta questa mattina alle 11 nella Sala Valle di Palazzo Valvason Morpurgo, sono intervenuti Paolo Castagna presidente Cooperativa sociale Itaca, l’assessore alla Cultura del Comune di Udine, Davide Motto vicepresidente Fondazione Empatia Milano, Silvana Cremaschi per l’Associazione Venezia di Udine, Anna Fasano presidente di Banca Etica, Nevio Alzetta consigliere di amministrazione Assicoop Fvg e l’azienda Zanutta spa.

A MILE IN MY SHOES – METTITI NELLE MIE SCARPE

L’opera d’arte A Mile in My Shoes, titolo della versione originale britannica, si basa sul concetto di empatia elaborato dal filosofo Roman Krznaric, intesa non come dote innata ma come una capacità che può essere sviluppata e allenata. Nel suo adattamento italiano, Mettiti nelle mie scarpe concretizza grazie ad un allestimento esperienziale l’espressione inglese “mettersi nei panni di qualcuno” (walk a mile in someone’s shoes).

 

ITACA 30 ANNI DA VISIONARI DEL BENE COMUNE

Presentato in Italia sino a pochi mesi fa soltanto a Milano, lo scorso dicembre la Cooperativa Itaca ha organizzato e promosso Mettiti nelle mie scarpe a Pordenone, registrando una grande affluenza di pubblico con ben 1200 accessi in soli tre giorni, all’interno di un’iniziativa ospitata nell’ex Convento di San Francesco, realizzata in collaborazione con Fondazione Empatia Milano, con la produzione di Piano B e dedicata ad Anna Alberti. La risposta all’evento, accolto nel cuore di Pordenone e nel cuore del territorio in cui Itaca è nata e opera da sempre, ha dimostrato ancora una volta il fortissimo legame della Cooperativa friulana alla cittadinanza.

Speciali partner di questa seconda tappa il Comune di Udine, che ha concesso il proprio patrocinio, e gli sponsor che hanno creduto nel progetto e lo sostengono: Banca Etica, partner bancario da sempre vicino ad Itaca ed al suo fare, Assicoop, importante espressione della cooperazione friulana, e nell’imprenditoria la ditta Zanutta.

In occasione del Trentennale di fondazione, Itaca ha scelto di portare all’attenzione dei cittadini e della città di Udine il tema dell’empatia, del prendersi e avere cura degli altri, in coerenza con la propria mission che promuove diritti e valori come la solidarietà, dignità umana, inclusione, uguaglianza, libertà e salute.

Ci sentiamo dei “visionari del bene comune” – sottolinea il presidente di Itaca, Paolo Castagna – e siamo consapevoli che mantenere vivo il ricordo delle fatiche, dei sogni, dei percorsi e delle storie di chi abbiamo incontrato in questi trent’anni, può generare valore per l’intera comunità di Udine.

Ecco che ascoltare dalla viva voce dei protagonisti le loro storie con le loro fragilità, e ascoltare come e con chi quelle fragilità siano state affrontate e a volte – ma non sempre – superate, ci consente non solo di immedesimarci, di empatizzare, ma anche di comprendere la dimensione dell’impegno quotidiano che abbiamo portato avanti in questi primi trent’anni con e a favore delle persone.

31 STORIE REALI DI ORDINARIA FATICA E QUOTIDIANA NORMALITÀ

A Palazzo Valvason Morpurgo il 24, 25 e 26 marzo chi entrerà troverà un negozio di scarpe: ne potrà scegliere un paio, le calzerà e camminerà all’interno delle Gallerie per una decina di minuti, ascoltando in cuffia la storia del proprietario di quelle scarpe raccontata dalla sua voce.

A disposizione 31 podcast originali, 21 in italiano e 10 in inglese, che testimoniano storie reali di ordinaria fatica e quotidiana normalità, scelte, raccolte e registrate nel corso del 2020 dallo staff di Fondazione Empatia Milano per stimolare l’esercizio empatico, proponendo intenzionalmente anche prospettive e punti di vista disturbanti e sconosciuti. I podcast sono stati poi montati dai registi Massimo D’Anolfi e Martina Parenti e musicati dal compositore Massimo Mariani.

Sarà un modo semplice e immediato per empatizzare con chi è diverso o lontano da noi, gli avventori potranno entrare con il corpo e con il cuore in un universo intimo e raccolto, nel quale vivere emozioni per uscirne con una nuova consapevolezza e obiettività.

 

UDINE CAPITALE DELL’EMPATIA

Mettiti nelle mie scarpe è un allestimento esperienziale, un enorme temporary shop che contiene storie che parlano di empatia e inclusione, amore e maternità, difficoltà e riscatto, del “semplice e straordinario” che si trova nelle vite di ciascuno di noi.

Indossare ai piedi le calzature di qualcun altro e ascoltare in cuffia le storie di vita raccontate in dieci minuti dalla voce degli stessi protagonisti, assume una valenza immensa, diventa baluardo contro facili generalizzazioni, stereotipi e pregiudizi. Un atto rivoluzionario, che richiede il coraggio di frequentare per 10 minuti la vita di un’altra persona, essere lui/lei, vedere quella vita con i suoi occhi.

Un evento che offrirà l’opportunità di valorizzare Udine come città inclusiva, capace di dare ascolto a fragilità e vulnerabilità, come anche ai punti di forza dei propri cittadini, contribuendo alla crescita del senso di appartenenza, ad una comunità accogliente e coesa.

 

RACCOLTA FONDI

Nel corso dell’evento sarà attiva una speciale raccolta fondi per rispondere con soluzioni concrete ai bisogni del territorio. Potrai sostenere il progetto Mary Poppins dell’Associazione Venezia, che punta a ricostruire, grazie al supporto di volontarie e volontari, famiglie allargate in situazioni in cui le giovani coppie, o spesso le mamme sole, fanno fatica a conciliare lavoro e cura dei figli senza una rete di supporto. Ma anche a costruire famiglie allargate per i “giovani pensionati”, che hanno energie ma rischiano di vivere un eccesso di solitudine e si occupano dei bambini preparando una merenda insieme, per lo svolgimento dei compiti, li accompagnano a fare sport o a scuola dopo aver fatto colazione, o raccontano loro una fiaba prima della buonanotte.