Basta chiacchiere e distintivo: lettera aperta al sindaco Fontanini dalle associazioni che operano in Borgo Stazione
Una lettera aperta è stata inviata al sindaco Fontanini delle associazioni che operano in Borgo Stazione che lamentano la trattazione della vivibilità del quartiere solo dal punto di vista ordine pubblico. Questo il testo della missiva firmata da 13 sigle che operano dal punto di vista sociale e culturale sul territorio si tratta di Time For Africa, Liberi Educatori, Invasioni Creative, Witnes Journal, Constraint Mag, Aspic, Centro Misericordia e Solidarietà, Biblioteca dell’Africa, Mediatori di comunità Acli, Latini di tutto il mondo, Anteas, Refugees Welcome, Aseda. Il quartiere di Borgo Stazione, spiegano le associazioni. da sempre al centro della cronaca cittadina, rappresenta per alcuni cittadini, per l’amministrazione comunale e per il Sindaco fonte di preoccupazione soprattutto sul versante della pubblica sicurezza. Gli interventi posti in essere in questi anni hanno soprattutto riguardato lo schieramento e il potenziamento della presenza della forza pubblica, dei vigilantes privati per arrivare all’apertura del posto di polizia comunale in via Leopardi. Ma, per esempio, quanti di questi operatori della sicurezza conoscono altre lingue per comunicare con i molti stranieri che vivono e soggiornano nel quartiere? Quanti di questi operatori sono formati nell’ambito della comunicazione interculturale? Non mancano poi le telecamere, il taglio di piante, le panchine, la dotazione di nuovi strumenti di persuasione: spray peperoncino, cani antidroga, taser, tutto legittimo e rivolto a garantire la sicurezza dei cittadini. Il problema è che questa politica securitaria non paga più di tanto perché la gestione della convivenza civile di un quartiere multi etnico, presuppone un approccio diverso a partire dal riconoscimento e dalla valorizzazione delle diversità culturali, visto e considerato che il 34% della popolazione residente in questa porzione della città è di origine straniera, senza dimenticare che Borgo Stazione è un punto d’incontro per gli stranieri richiedenti asilo, migranti e persone che ogni giorno transitano e animano il quartiere. Quindi quello che oggi manca nel quartiere è una politica di “coesione sociale” fondata sulla reciprocità, sul riconoscimento e sulla valorizzazione delle diversità culturali, presupposto per una convivenza civile basata anche sulla responsabilità dei cittadini e delle istituzioni. Il Sindaco Fontanini, ancora qualche mese fa, chiedeva la collaborazione dei cittadini, delle associazioni, degli enti per restituire sicurezza e serenità ai cittadini del quartiere. Noi associazioni firmatarie di questa lettera aperta siamo disponibili per un confronto con il Sindaco con l’obiettivo di sviluppare un percorso di rigenerazione sociale, culturale, urbana che superi la logica delle politiche securitarie.
Questa la lettera: