Unhcr: l’Ue garantisca un nuovo capitolo per la protezione dei rifugiati
Con l’inizio del 2021, l’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, ha invitato il Portogallo e la Slovenia a “sfruttare le loro Presidenze dell’Unione Europea di quest’anno e i negoziati sul Patto UE sulla migrazione e l’asilo e a dare prova di leadership per proteggere meglio i rifugiati in Europa e altrove”.
Le Raccomandazioni alla Presidenza UE 2021 dell’UNHCR propongono misure prevedibili e basate su principi di solidarietà per un sistema di asilo UE praticabile, fondato sul diritto e sostenibile. Sottolineano inoltre l’importanza di rivitalizzare il sostegno politico e economico ai Paesi e alle regioni in cui vive la maggior parte delle persone costrette alla fuga e la necessità di affrontare le cause alla radice delle migrazioni forzati e irregolari.
“In un ambiente globale fragile, un’UE che salvi vite umane, protegga i rifugiati in Europa e nel mondo, e trovi soluzioni per porre fine alle migrazioni forzate e costruire società resilienti è più che mai necessaria”, ha detto Gonzalo Vargas Llosa, rappresentante dell’UNHCR per gli affari europei. “Speriamo che il 2021 sia un nuovo capitolo per la protezione dei rifugiati, con l’UE che dimostri la sua leadership in Europa e nel mondo”.
L’UNHCR “accoglie con favore” la direzione della proposta di Patto UE, il suo approccio “comprensivo”, e la sua “enfasi sulla solidarietà e sulla necessità di affrontare le cause alla radice della migrazione forzata”. C’è anche un importante impegno a rafforzare la ricerca e il salvataggio in mare e a garantire uno sbarco prevedibile, che l’UNHCR spera di vedere rapidamente adottato.
“Mentre proseguono i negoziati sul Patto dell’UE, confidiamo che gli Stati membri colgano l’opportunità di dare l’esempio e di proteggere meglio le persone che cercano asilo in Europa”, ha aggiunto Vargas Llosa. “Le Presidenze dell’UE del 2021 hanno un ruolo fondamentale per facilitare le discussioni che aprono la strada a un sistema di asilo comune e funzionante che protegga le persone in fuga dalla guerra e dalle persecuzioni”.
L’UNHCR incoraggia dunque le Presidenze a “esplorare le possibilità di compiere progressi su questioni chiave come la solidarietà e le procedure di frontiera”. L’agenzia “sostiene procedure di asilo eque e rapide per determinare celermente chi ha bisogno di protezione internazionale. Ritorni dignitosi per le persone che desiderano rientrare nei loro Paesi d’origine o che non hanno bisogno di protezione internazionale sono altrettanto cruciali per un sistema funzionante e ben gestito. Un sistema di asilo veramente comune ed efficace nell’UE richiede anche un meccanismo di solidarietà prevedibile con gli Stati membri che ricevono un numero sproporzionato di richieste di asilo”.
Secondo l’UNHCR l’UE “può rafforzare il suo ruolo di leader mondiale nel campo dell’asilo, garantendo che i diritti dei rifugiati siano sempre rispettati”. Tuttavia, l’agenzia Onu rimane “profondamente preoccupata per le credibili e ripetute accuse di respingimenti”, e incoraggia le Presidenze a “dare priorità allo sviluppo di meccanismi di monitoraggio nazionali indipendenti, come proposto nel Patto dell’UE, al fine di porre fine a tali pratiche”.
Con l’85% dei rifugiati nel mondo accolti nei paesi in via di sviluppo, l’UNHCR chiede inoltre alle Presidenze dell’UE di “assicurare un aiuto economico prevedibile e flessibile (sia allo sviluppo che umanitario) e un sostegno generale agli Stati ospitanti, anche per rafforzare i loro sistemi di asilo. Meno persone potrebbero intraprendere viaggi pericolosi se i Paesi dell’UE dimostrassero un maggiore impegno a favore della solidarietà attraverso il reinsediamento, i canali complementari e il ricongiungimento familiare”.
A questo proposito, l’UNHCR “accoglie con favore il rinnovato Piano d’azione per l’integrazione e l’inclusione, 2021-27, che ha fatto seguito ad ampie consultazioni pubbliche con la società civile e i rifugiati in tutta Europa”. L’agenzia “rimane pronta a sostenere le Presidenze dell’UE e gli Stati membri per rafforzare la solidarietà con i rifugiati e i Paesi che li ospitano all’interno dell’UE e nel mondo”.