Unicef in Siria: verificate 1.792 gravi violazioni contro i bambini nel 2019

“Solo quest’anno, tra gennaio e settembre, le Nazioni Unite hanno verificato 1.792 gravi violazioni contro i bambini: omicidio, ferimento, reclutamento e rapimento di bambini e attacchi contro scuole e strutture sanitarie”. Siamo in Siria e a parlare, denunciando gli orrori della guerra, è il rappresentante UNICEF, Fran Equiza.
“L’omicidio e la mutilazione sono le principali violazioni contro i bambini della Siria, con 657 uccisi e 324 feriti tra gennaio e fine settembre”, afferma Equiza.
I dati mostrano che i bambini in Siria continuano ad essere esposti agli stessi livelli di rischio del 2018. Lo scorso anno 1.106 bambini erano stati uccisi nei combattimenti, il numero più alto di bambini uccisi in un solo anno da quando la guerra ha avuto inizio. “Questi sono solo i casi verificati dalle Nazioni Unite”, precisa Equiza: “i numeri reali potrebbero essere molto più alti”.
Siria Nordorientale
Nel Nord Est della Siria, circa 74.000 persone – compresi 31.000 bambini – restano sfollati. Oltre 15.000 persone sono scappate nel vicino Iraq.
Almeno 10 bambini sono stati uccisi e 22 feriti a causa dei combattimenti. Mercoledì altri 3 bambini sono stati feriti a causa di una bomba esplosa contro una scuola a Tal Abiad sud. Nella scuola vivevano 12 famiglie sfollate interne. Le ostilità hanno causato danni e chiusura di servizi essenziali di base che comprendono scuole, strutture sanitarie e idriche.
La recente ondata di sfollamenti si aggiunge alle oltre 91.000 persone che risiedono nei campi per sfollati, oltre il 90% degli sfollati interni sono donne e bambini.
Nel nordest della Siria vivono alcuni dei bambini più vulnerabili nel paese. Nei governatorati di Der-ez-Zor e Al-Hasakeh 1 bambino su 5 ha ritardi nella crescita, la media nazionale è di 1 su 8.
1,6 milioni di persone nel nordest del paese ha urgente bisogno di assistenza idrica e igienico-sanitaria e più della metà dei bambini non frequentano le scuole.
Circa 28.000 bambini stranieri di 60 paesi, di cui circa 20.000 dall’Iraq, sono intrappolati nel nord est della Siria, la maggior parte in campi per sfollati.
Almeno 250 ragazzi, anche di 9 anni, sono detenuti, anche se il numero reale potrebbe essere molto più alto. Questi bambini e decine di migliaia di bambini siriani stanno lottando per sopravvivere nonostante le terribili condizioni nei campi e nei centri di detenzione nell’area. Tutti sono estremamente vulnerabili e hanno bisogno di protezione da ulteriori pericoli e supporto psicosociale.
Siria Nordoccidentale
A Idlib e in Siria nordoccidentale, le crescenti violenze hanno causato elevati incidenti che hanno coinvolto civili. 19 bambini sarebbero stati uccisi negli ultimi 17 giorni e questo dato non include i bombardamenti di mercoledì vicino al campo per sfollati interni sul confine turco che hanno causato danni ad una vicina clinica ostetrica.
Secondo le Nazioni Unite all’inizio di novembre, alcuni attacchi hanno danneggiato 4 diverse strutture sanitarie, compreso un ospedale per donne e bambini e un ospedale chirurgico nella zona rurale meridionale di Idlib. Entrambi adesso sono fuori servizio.
L’accesso alle strutture sanitarie per 185.0000 persone, di cui almeno 37.000 bambini,k ha avuto gravi ripercussioni a causa degli attacchi. Questi ospedali erano gli ultimi centri sanitari per il parto in servizio utili per il sotto distretto di Ariha e Kafr Nabel.
Rukban
Al 18 novembre, circa 12.000 persone erano rimaste in insediamenti informali a Rukban sul confine con la Giordania: la metà di questi sono bambini. La situazione umanitaria è critica, cibo, servizi sanitari e acqua pulita sono estremamente scarsi.
L’accesso umanitario è molto ristretto. Da novembre 2018, l’assistenza umanitaria a Rukban è stata fornita attraverso 3 convogli interagenzie. I convogli più recenti hanno distribuito cibo e aiuti nutrizionali sufficienti per almeno 3.000 famiglie per un mese. Con l’arrivo dell’inverno è fondamentale che le parti in conflitto facilitino l’accesso umanitario per raggiungere i bambini che hanno bisogno di aiuto ovunque essi siano nel paese e a prescindere da chi controlli l’area in cui vivono.
L’UNICEF fino ad oggi in Siria ha: raggiunto oltre 2 milioni di persone con aiuti idrici e 1 milione di persone con interventi di emergenza per l’acqua e i servizi igienico sanitari (che comprendono kit igienici per le famiglie, sapone e pastiglie per potabilizzare l’acqua); ha formato oltre 1,2 milioni di bambini e membri di comunità sui rischi delle mine antiuomo e 11.751 bambini hanno ricevuto assistenza specializzata; oltre 7.400 bambini con disabilità hanno usufruito di servizi di gestione dei casi e assistenza in denaro e per l’inverno 2019–2020 l’UNICEF fornirà kit di abiti invernali a 356.000 bambini; l’UNICEF ha raggiunto 1,3 milioni di bambini con istruzione formale e 221.000 bambini con istruzione informale.
“Mancano solo 6 settimane alla fine dell’anno”, conclude Equiza, “le operazioni di emergenza dell’UNICEF in Siria sono state finanziate per il 60%. Dei 295 milioni di dollari richiesti nel 2019, ne sono stati ricevuti 180 milioni”. (fonte Unicef)