UniUd: resilienza a disastri e crisi, summit internazionale in Friuli
Il 6 e 7 novembre si ritroverà in Friuli il gruppo di esperti internazionali della “Piattaforma per la resilienza ai disastri e alle crisi, per lo sviluppo sostenibile” lanciata dall’Iniziativa centro europea (Ince) e dall’Ateneo friulano l’anno scorso a Udine. Parteciperanno una ventina di studiosi delle cattedre Unesco di vari Paesi dell’Europa centro orientale ed esperti internazionali di agenzie delle Nazioni unite. Il summit di esperti è organizzato in collaborazione con il Centro internazionale di scienze meccaniche (Cism) di Udine ed è coordinato dalla Cattedra Unesco dell’Università di Udine diretta da Stefano Grimaz. È il secondo passo di un programma di collaborazione attivato da Ince e Ateneo con il sostegno finanziario della Regione Friuli Venezia Giulia.
Si tratta di una due giorni di visite e analisi sul campo in vari siti e realtà del Friuli (Venzone, Gemona del Friuli, Palmanova) collegati alla ricostruzione post-terremoto. L’obiettivo è testare i più recenti approcci metodologici in via di definizione nell’ambito delle Nazioni unite per affrontare situazioni critiche, non solo di natura ambientale e calamitosa, in un’epoca caratterizzata dalla complessità e dall’incertezza. Il tutto finalizzato a definire raccomandazioni per la resilienza ai disastri e alle crisi, per lo sviluppo sostenibile.
«È una iniziativa di grande rilievo – sottolinea il rettore Roberto Pinton –, in linea con il Piano strategico d’ateneo, che tocca tematiche centrali nella Agenda Onu 2030. Con la piattaforma si pone in atto una efficace azione interdisciplinare e interistituzionale sul tema sempre più centrale della resilienza ai disastri, presupposto essenziale per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile».
Per l’assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia, Alessia Rosolen, «con la piattaforma si è costituita una rete internazionale, con il cuore pulsante nella nostra regione, nella quale lavorano insieme diverse entità scientifiche che operano in ambito Unesco nell’area dell’Iniziativa centro europea, per aiutarci a fronteggiare le nuove sfide della gestione delle crisi in contesti sempre più instabili e difficili».
Secondo Stefano Grimaz «è motivo d’orgoglio che il gruppo di esperti abbia scelto come primo caso studio il Friuli della ricostruzione dopo il terremoto per testare l’approccio metodologico in corso di definizione a livello internazionale. Questo da un lato riconosce la valenza del lavoro di impostazione metodologica svolto dalla Cattedra Unesco dell’Ateneo e dall’altro attesta il ruolo della cattedra a livello internazionale nel settore della sicurezza e resilienza».
«Siamo a fianco dell’Ateneo friulano in questa importante iniziativa di rilievo internazionale – evidenzia il presidente del Cism, Mario Pezzetta – con il quale abbiamo attivato uno specifico accordo di collaborazione per lo sviluppo delle attività della Cattedra Unesco».
Il programma
Lunedì 6 novembre il gruppo di esperti sarà dapprima a Venzone, dalle 9.30 e per l’intera mattinata. Al pomeriggio, dalle 16, si trasferirà a Gemona del Friuli. Il giorno seguente, martedì 7 novembre, dalle 9.30, appuntamento nella sede della Protezione civile a Palmanova. Nel pomeriggio, dalle 13.30, meeting finale a Palazzo del Torso a Udine (piazza Garibaldi 18), sede del Cism. Alle 17.30 ci saranno gli interventi istituzionali di chiusura. Prenderanno la parola: il presidente del Cism, Mario Pezzetta; il responsabile dell’Unità sulla riduzione dei disastri dell’Unesco di Parigi, Soichiro Yasukawa; Sebastien Penzini della sede di Brussels dell’Ufficio sulla riduzione dei disastri dell’Onu; Francesca Bampa, dell’Ufficio per la scienza e la cultura in Europa dell’Unesco; l’assessore regionale a lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia, Alessia Rosolen; vice segretario generale dell’Ince, Nina Kodelja; il rettore Roberto Pinton.