Università di Udine tra i partner di un progetto europeo per lo sviluppo di nuovi trattamenti contro il cancro al seno

Università di Udine tra i partner di un percorso formativo e di ricerca internazionale e interdisciplinare, volto a innovare il trattamento del cancro al seno approfondendo il ruolo dell’ossido nitrico nella progressione tumorale: il progetto europeo NO-CANCER-NET, finanziato nell’ambito del programma Horizon Europe. Valentina Rapozzi, docente del Dipartimento di Medicina, è coordinatrice del progetto di ricerca dell’Ateneo che avrà il compito di analizzare alcuni composti fotoattivabili coniugati all’ossido nitrico utili sia nello studio di imaging, per valutare la localizzazione cellulare, sia nella terapia fotodinamica.

 

Nell’insieme, NO-CANCER-NET – avviato nel 2023 e di durata quadriennale – focalizza l’attenzione su nuovi markers diagnostici e target terapeutici relativi al cancro al seno triplo negativo (TNBC), patologia che in Europa rappresenta il 15-20% circa di tutti i cancri della mammella. Il progetto coinvolge, in particolare, nove realtà in sei stati: in Irlanda, l’Università di Galway, capofila del progetto, e il Trinity College di Dublino; in Italia, oltre all’Ateneo friulano, l’Università di Siena e il Consiglio Nazionale delle Ricerche; in Francia l’École Pratique des Hautes Études – PSL; in Spagna l’Università di Siviglia; in Danimarca il Danish Cancer Institute e, infine, l’Università del Lussemburgo. La rete, supportata anche da altri partner, vedrà all’opera, lungo un triennio, dieci dottorandi di ricerca, in via di reclutamento. Il bando per le varie posizioni scadrà nel pomeriggio del 29 febbraio: gli interessati, tra i principali requisiti, non devono aver risieduto nel paese del dottorato oggetto della domanda per più di 12 mesi nei 3 anni immediatamente precedenti la data di scadenza del bando (per maggiori informazioni sulle posizioni aperte, inclusa quella dell’Ateneo friulano: http://tinyurl.com/ezdeaajh).

 

NO-CANCER-NET affronterà varie sfide volte a identificare nuovi trattamenti basati sull’ossido nitrico, tra cui la scoperta di biomarcatori selettivi per un’efficace diagnosi dei pazienti, lo sviluppo di modelli 3D per studiare la biologia del tumore e le risposte ai farmaci. «Lo studio dell’ossido nitrico – sottolinea Valentina Rapozzi – risulta fondamentale per scoprire nuove terapie. Si tratta di una molecola gassosa che agisce come radicale libero in diversi processi fisiologici e non è semplice studiarla perché può manifestare proprietà diverse: nel caso del tumore, per esempio, l’ossido nitrico può avere funzione sia pro che anti-neoplastica, a seconda della quantità presente nel tessuto, del tipo cellulare coinvolto, del microambiente tumorale e della sua interazione con altre specie reattive. Nell’ambito del progetto NO-CANCER-NET l’Ateneo ospiterà presso il laboratorio di Biochimica del Dipartimento di Medicina un dottorando che avrà il compito di testare vari composti fotoattivabili coniugati all’ossido nitrico in diverse linee tumorali di TNBC: un’attività di ricerca con potenziali sviluppi nella localizzazione di bersagli nelle cellule tumorali e nell’impiego terapeutico delle molecole».

 

L’Università di Udine, lo scorso settembre, ha ospitato un convegno della International Society for Nitric Oxide and Cancer (ISNOC), che ha richiamato a Palazzo di Toppo Wassermann, in via Gemona, scienziati da tutto il mondo. Decine di studiosi provenienti da Europa, Stati Uniti, Israele, Brasile, Australia e Nuova Zelanda, che hanno presentato le novità della ricerca sulle applicazioni terapeutiche dell’ossido nitrico nel cancro e nelle malattie infiammatorie. Sono state approfondite le ultime scoperte, in particolare, sui meccanismi biochimici e molecolari, i modelli preclinici e gli studi clinici sull’uomo, al fine sempre di favorire lo sviluppo di nuovi trattamenti farmacologici.