Università di Udine vince finanziamento da 1,5 milioni del Consiglio Europeo della Ricerca
Il Consiglio europeo della ricerca (Erc) premia l’attività di un giovane scienziato dell’Università di Udine. È di un milione e mezzo di euro per i prossimi cinque anni il finanziamento (Starting Grant) vinto da Enrico Salvati, docente di ingegneria meccanica, con un progetto sulla sicurezza dei materiali metallici. Questi finanziamenti, tra i più prestigiosi a livello europeo, vengono assegnati ogni anno a giovani ricercatori per sostenere i loro progetti innovativi in tutti i campi del sapere. Obiettivo della ricerca di Salvati è prevedere con maggiore precisione, anche con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, il cedimento di materiali e componenti metallici in condizioni di “fatica” (carico ciclico). Questo potrebbe ridurre i rischi di eventi catastrofici, rendere i componenti ingegneristici più efficienti e affidabili, migliorare lo sfruttamento delle risorse primarie e ridurre l’impatto ambientale. Enrico Salvati insegna e fa ricerca al Dipartimento Politecnico di ingegneria e architettura dell’Ateneo friulano. Il suo progetto si intitola “Wide-ranging probabilistic physics-guided machine learning approach to break down the limits of current fatigue predictive tools for metals – Breakdown” (Metodo probabilistico basato sull’uso sinergico di machine learning e modelli fisici per superare i limiti degli attuali strumenti predittivi di fatica per i metalli).
«È un risultato prestigioso per il nostro Ateneo – sottolinea il rettore Roberto Pinton – che evidenzia come l’attività di ricerca svolta all’Università di Udine sia estremamente competitiva sia a livello nazionale che internazionale».
Per il delegato per la ricerca, Alessandro Trovarelli, «è un eccellente risultato che riconosce la capacità di attrarre finanziamenti europei estremamente competitivi nel settore dell’ingegneria meccanica e dei materiali e premia anche le strategie di promozione della ricerca messe in atto dal nostro Ateneo»
Starting Grants e Consiglio europeo della ricerca
Il Consiglio europeo della ricerca è la struttura che finanzia la ricerca scientifica e tecnologica svolta nell’Unione europea. Quest’anno ha attribuito 494 Starting Grants, pari al 14,2 per cento delle 3474 proposte progettuali, per un totale di circa 780 milioni di euro assegnati. Sono 41, fra cui l’Ateneo friulano, quelli vinti da università e centri di ricerca italiani, I finanziamenti che ricevono mirano ad aiutarli all’inizio della loro carriera per lanciare progetti, formare i propri team di ricerca e a perseguire le idee più promettenti.
Perché Breakdown
Il progetto di Salvati intende rivoluzionare gli attuali metodi di progettazione di componenti ingegneristici. Gli ultimi sviluppi nel campo dello studio e della caratterizzazione dei materiali, grazie ai moderni metodi di investigazione sperimentale, hanno rivelato un grosso potenziale per comprendere a fondo i meccanismi di danneggiamento su diverse lunghezze di scala. Oltre all’aspetto sperimentale, l’intelligenza artificiale è un altro strumento con un notevole potenziale per lo studio del comportamento dei materiali.
«È arrivato il tempo – spiega il professor Salvati – di fare un passo in avanti e sfruttare queste nuove conoscenze e metodologie per stabilire, in maniera probabilistica, un modello di previsione rivoluzionario delle rotture dovute alla fatica».
Gli sviluppi
Il progetto prevede un progressivo potenziamento sia del parco macchine del laboratorio di progettazione meccanica del Dipartimento Politecnico di ingegneria e architettura sia del gruppo di ricerca con l’assunzione di nuovi dottorandi e ricercatori. È previsto anche un coinvolgimento di altri gruppi di ricerca del dipartimento per affrontare con forza le ambiziose sfide di natura multidisciplinare, relativamente agli aspetti microstrutturali dei materiali e alla loro produzione.
Enrico Salvati è professore associato in Ingegneria meccanica del Dipartimento Politecnico di ingegneria e architettura dell’Università di Udine. Dal 2014 al 2020 è stato prima dottorando, poi docente e ricercatore all’Università di Oxford (Regno Unito). I suoi interessi di ricerca si concentrano principalmente sulla valutazione dell’integrità strutturale di materiali e componenti ingegneristici su diverse lunghezze di scala, con particolare attenzione alle sollecitazioni ripetute nel tempo (fatica). Attualmente dirige un team di ricerca composto da tre dottorandi e tre ricercatori post-dottorali. È coinvolto come responsabile scientifico in diversi progetti di ricerca finanziati da enti governativi e aziende operanti nei settori biomedicale, energetico, aerospaziale e siderurgico. È coautore di oltre 90 articoli su riviste scientifiche e ha collaborato con circa 150 scienziati a livello mondiale. Dal 2021, è editor della rivista scientifica “Materials Today Communications” (Elsevier) e membro del comitato editoriale di diverse riviste.