Workshop promosso da Ateneo friulano e Confindustria Udine idrogeno, una nuova rivoluzione industriale?
Siamo alla vigilia di una nuova rivoluzione industriale grazie all’idrogeno? Quali le questioni aperte sulla produzione, l’uso e lo stoccaggio? E quali i possibili sviluppi e le sfide, come la decarbonizzazione, che derivano dall’applicazione di “tecnologie verdi” basate sull’idrogeno? Tutte questioni ancora aperte, anche in Friuli Venezia Giulia, sull’impiego dell’idrogeno e che comportano uno stretto rapporto tra ricerca applicata e sistema produttivo. Per fare il punto sulla situazione il 26 e 27 giugno Ateneo friulano e Confindustria Udine hanno chiamato a raccolta ricercatori di università americane, europee e sudafricane e rappresentanti di realtà aziendali. La due giorni di approfondimento, intitolata “Economy revolution by H2: an open discussion” si terrà a Palazzo Torriani a Udine (Largo Carlo Melzi 2) con il sostegno della Fondazione Friuli.
La prima giornata ad aprire i lavori, alle 9, saranno: la vicepresidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli; il direttore del Dipartimento Politecnico di ingegneria e architettura dell’Ateneo friulano, Alessandro Gasparetto, e Michela Giarle, direttrice centrale per particolari funzioni – Progetti strategici e collaborazioni europee e internazionali in materia di ricerca e innovazione – della Regione Friuli Venezia Giulia.
L’appuntamento rientra nel progetto europeo “KicstartH2” (https://www.kicstarth2.com/), partecipato dall’Università di Udine, con Marta Boaro come referente scientifica. Il progetto ha contribuito ad accelerare lo sviluppo delle tecnologie dell’idrogeno per favorire l’innovazione e i processi di decarbonizzazione.
«Sono due giornate di lavori – spiega il delegato alla ricerca dell’Ateneo friulano, Alessandro Trovarelli – alla fine di un percorso che mirava a diffondere le tecnologie di utilizzo dell’idrogeno ed è un’occasione per dibattere sulle opportunità, ma anche sui numerosi vincoli, che l’utilizzo di questo vettore pone in ambito energetico. Si affronteranno i temi della decarbonizzazione, della produzione, dell’utilizzo e dello stoccaggio dell’idrogeno fino alla sicurezza e alle infrastrutture. Un bel momento di approfondimento su un tema di grande attualità».
«Confindustria – commenta Anna Mareschi Danieli – è impegnata per lo sviluppo sostenibile del sistema produttivo. Sul versante energetico, l’idrogeno verde ha un indubbio potenziale, ma la criticità principale è costituita dagli alti costi di generazione e dalla disponibilità di rinnovabili in forte surplus, che non c’è e non ci sarà in tempi brevi. Al di là della sostenibilità ambientale, di per sé motivo cogente per percorrere questa via, la congiuntura geopolitica ed economica la impongono con urgenza per ragioni di messa in sicurezza e competitività del nostro sistema industriale. Oggi, infatti, le imprese italiane pagano l’energia fino a tre volte tanto rispetto a Francia e Spagna e quasi il 50% in più rispetto alla Germania. Dobbiamo ridurre il prezzo dell’energia per essere competitivi e dobbiamo farlo utilizzando tutte le fonti disponibili. Tuttavia, se non avremo un serio supporto governativo per l’utilizzo dell’idrogeno verde a livello europeo non avremo una sostenibilità economica a breve di questo combustibile, che in ogni caso rappresenta un’enorme opportunità».
Maggiori informazioni sul programma e per registrare la partecipazione: https://shorturl.at/Zm7K3
KicstartH2
Il progetto “KicstartH2” ha promosso, in particolare, metodi didattici e formativi innovativi sulle tecnologie dell’idrogeno mettendoli a disposizione delle università, delle imprese e dei lavoratori. Inoltre, ha contribuito a far crescere la cultura imprenditoriale e il radicamento delle università nei territori affinché siano promotrici di sviluppo di nuovi ecosistemi basati su un’economia sostenibile. L’Ateneo friulano, che ha ricevuto un finanziamento di 170 mila euro, ha partecipato con docenti dei dipartimenti Politecnico di ingegneria e architettura e di Scienze agroalimentari, alimentari e animali. “KicstartH2” ha avuto una durata di 18 mesi e terminerà a giugno. Ha coinvolto un consorzio di sette università europee, due istituti di ricerca e una compagnia di consulenza. Il progetto è stato finanziato dallo European institute of innovation and technology (Eit) nell’ambito dell’iniziativa Innovation capacity building for higher education dell’Unione europea.