A Palmanova l’assemblea generale del Patto per l’Autonomia. Eletto il nuovo Consiglio direttivo. Riconfermato Segretario Moretuzzo
Valorizzazione delle diversità, del decentramento e dell’autogoverno delle comunità, della giustizia ambientale e sociale e del rispetto di genere. Sono alcuni dei punti chiave dell’azione politica del Patto per l’Autonomia per il prossimo futuro. Lo hanno stabilito le iscritte e gli iscritti del partito riuniti ieri (sabato 30 novembre, ndr) a Palmanova, all’auditorium San Marco, per l’assemblea generale. Un passaggio fondamentale per tracciare le linee di azione per il futuro che i nuovi organi direttivi saranno chiamati a portare avanti, rafforzando nel contempo la collaborazione con le liste e i movimenti civici e municipalisti della regione in un’ottica federativa, mettendo a frutto l’esperienza maturata in occasione delle elezioni regionali del 2023 e amministrative dell’anno in corso.
«Siamo arrivati a questo momento molto importante per la vita del partito dopo aver intrapreso un percorso pubblico e partecipato assieme a tutte le persone, le associazioni e i movimenti civici con i quali stiamo collaborando a diversi livelli, presenti ieri a Palmanova, e con coloro che hanno dimostrato interesse per il nostro progetto politico – ha spiegato Massimo Moretuzzo, riconfermato Segretario del partito –. L’Assemblea è stata, infatti, l’ultima tappa di numerosi incontri territoriali che si sono svolti in tutta la regione negli ultimi due mesi, nel corso dei quali abbiamo raccolto idee e sollecitazioni dai territori. Quelle proposte e indicazioni sono state determinanti per la redazione di documenti sui temi che crediamo fondamentali per il futuro di questa terra e delle sue comunità, e che sono stati discussi a Palmanova».
L’Assemblea delle iscritte e degli iscritti – dopo un dibattito ampio e articolato – ha eletto il nuovo Consiglio direttivo, impegnandolo «a mettere al centro dell’azione politica del partito i temi della giustizia ambientale e sociale, della valorizzazione delle diversità linguistiche, storiche, culturali e di genere, del decentramento e dell’autogoverno delle comunità, della sanità e dell’istruzione pubbliche, del lavoro, di un’economia orientata al bene comune, contrastando perentoriamente ogni segnale di stampo autoritario nell’azione politica e legislativa in regione e in Italia, e riaffermando il valore della pace nelle relazioni internazionali – ha affermato Moretuzzo –. È necessario ribadire in tutte le sedi opportune la fondamentale importanza della Specialità regionale, dello Statuto di autonomia e della loro declinazione dinamica per affrontare con decisione e tempestività le attuali questioni economiche, ambientali e sociali. La Specialità del Friuli-Venezia Giulia rimane la cifra principale del nostro impegno. Siamo ancora lontani da una realizzazione piena dell’autonomia regionale. Stiamo continuando a perdere occasioni per fare prima e meglio dello Stato le cose che servono: è successo qualche anno fa con la legge sugli appalti pubblici e sta succedendo ora con il tema dell’efficientamento energetico degli edifici».
L’Assemblea ha sancito l’impegno per la «valorizzazione delle diversità territoriali e il riconoscimento delle peculiarità dei vari ecosistemi regionali e all’interno dell’European Free Alliance – la principale rete europea di raccolta di forze indipendentiste storiche, autonomiste, federaliste e confederaliste, presente anche nel Parlamento europeo – e, a livello italiano, di Autonomie e Ambiente, condividendone la visione profondamente europeista e federalista».
A partire da questi contenuti, «rafforzeremo i rapporti esistenti e svilupperemo nuove relazioni con movimenti e soggetti civici e municipalisti del Friuli-Venezia Giulia – ha sottolineato Moretuzzo –, aprendo e organizzando spazi di confronto, partecipazione e coinvolgimento delle comunità locali». In questa direzione molto è stato fatto nell’ultimo anno – è stato ricordato in sede congressuale –, a partire dal lancio della rivista digitale “Il Passo Giusto”, che, accanto all’attività editoriale, promuove incontri e iniziative pubbliche, e dalla prima edizione della scuola di politica “Territori in Movimento”: 5 giorni di incontri, in cammino fra Monfalcone e Gorizia, sconfinando in Slovenia per ribadire che i confini del Novecento devono essere superati definitivamente.
Nel suo intervento, Moretuzzo si è soffermato anche sull’assetto istituzionale del Friuli-Venezia Giulia. «La Regione deve avere un ruolo di definizione strategica e pianificatoria, non gestionale; deve riconoscere le peculiarità dei diversi territori regionali, a partire dalle caratteristiche dell’area metropolitana di Trieste e del policentrismo del Friuli, nelle sue diverse componenti linguistiche, culturali, economiche e sociali».
Nel corso dell’assemblea è stato eletto il Consiglio direttivo del partito per i prossimi 3 anni, formato da: Denis Baron, Elisabetta Basso, Stefania Garlatti-Costa, Giulia Massolino, Elia Mioni, Massimo Moretuzzo (riconfermato Segretario), Federico Pirone, Eleonora Sartori e Gabriele Violino.