Acquacoltura e salvaguardia Adriatico, 3 progetti coordinati dal Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali all’Aquafarm di Pordenone

Ottimizzare la produzione circolare degli allevamenti di trote per migliorare la loro sostenibilità ambientale ed economica. Conservare e salvaguardare la biodiversità del mare Adriatico grazie al monitoraggio con droni marini. Sviluppare una maricoltura diversificata e sostenibile puntando sulla biosicurezza, l’intelligenza artificiale e il monitoraggio e la gestione in tempo reale degli allevamenti.

Sono gli obiettivi di tre progetti sull’acquacoltura e la salvaguardia dell’Adriatico che l’Università di Udine presenterà il 12 e 13 febbraio a Pordenone ad Aquafarm. Alla fiera della produzione sostenibile di alimenti in acqua i progetti, da poco avviati, condivideranno uno spazio comune e saranno impegnati in una serie di interventi. Si tratta di tre progetti Interreg finanziati dall’Unione europea e coordinati dal Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dall’Ateneo friulano.

«Grazie alla partecipazione congiunta a Aquafarm – spiega il direttore del dipartimento, Edi Piasentier – questi tre progetti offriranno un contributo importante all’innovazione e alla sostenibilità nel settore dell’acquacoltura. Una sinergia che non solo rafforza la collaborazione scientifica tra Italia, Slovenia e Croazia, ma rappresenta anche un modello virtuoso di cooperazione transfrontaliera, in cui competenze diverse si uniscono per affrontare le sfide globali della sostenibilità. Questo approccio integrato favorisce la condivisione di conoscenze, il trasferimento tecnologico e l’adozione di soluzioni innovative, creando un impatto duraturo per il settore e per le comunità coinvolte».

Il primo progetto, Circular rainbow (https://www.ita-slo.eu/it/circularrainbow), si concentra sulla troticoltura circolare transfrontaliera. Lo scopo è ottimizzare la produzione e migliorare la sostenibilità ambientale ed economica in risposta agli effetti del cambiamento climatico. Rientra nel programma biennale Interreg Italia–Slovenia e riunisce quattro partner: le Università di Udine e di Lubiana, Bluefarm srl e la Camera dell’agricoltura e delle foreste della Slovenia (Istituto agricolo e forestale di Kranj). La coordinatrice, Gloriana Cardinaletti, presenterà le attività progettuali giovedì 13 febbraio, nella conferenza dedicata alla Circolarità in allevamento. Illustrerà l’importanza della transizione verso modelli di allevamento a ricircolo (Ras) e la loro digitalizzazione. Nell’occasione, verrà presentato anche il nuovo impianto pilota della sede di Pagnacco dell’Azienda agraria “Antonio Servadei” dell’Ateneo friulano. Il 12 febbraio Alessandro Chiumenti, nell’evento “L’acquacoltura per il pianeta: decarbonizzazione, autoconsumo energetico e resilienza”, spiegherà come i risultati del progetto AdriAquaNet saranno valorizzati da Circular Rainbow per la produzione di biogas da reflui e scarti dell’allevamento ittico.

Anche il secondo progetto, Marinet (https://www.italy-croatia.eu/en/web/marinet/), è focalizzato sull’acquacoltura diversificata e sostenibile dell’Adriatico e fa parte del programma Interreg Italia–Croazia. Coordinato Marco Galeotti, coinvolge sei partner: le Università di Udine e di Rijeka, l’Istituto veterinario croato, l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, l’Associazione mediterranea acquacoltori (Ama) e la Camera dell’rtigianato della Contea Istriana. Il progetto sarà presentato il 13 febbraio. Marinet punta su un sistema di valutazione del rischio basato sull’intelligenza artificiale e il monitoraggio e la gestione in tempo reale degli allevamenti. Inoltre, su un modello bioeconomico integrato per un processo decisionale ottimizzato e su studi sulla maricoltura integrata con allevamenti di ostriche piatte. Verranno anche illustrate sperimentazioni su nuovi vaccini, strategie di marketing, analisi nutrizionali e miglioramenti nella sicurezza dei prodotti dell’acquacoltura. L’obiettivo finale è la creazione di un nuovo quadro di biosicurezza per la prevenzione delle malattie e la promozione di pratiche sostenibili, migliorando resilienza e produttività del settore.

Anche il terzo progetto, Brigantine (https://www.italy-croatia.eu/it/web/brigantine), è parte del Programma Interreg Italia-Croazia ed è coordinato da Sabina Susmel. Ha l’obiettivo di conservare e salvaguardare la biodiversità del mare Adriatico grazie alla fusione di dati chimico-fisici e multispettrali raccolti con il monitoraggio dell’Adriatico tramite droni marini. Coinvolge cinque partner: le Università di Udine, di Zagabria e Politecnica delle Marche, l’Istituto Ruđer Bošković di Zagabria, il Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia. Il progetto sarà presentato il 12 febbraio all’interno della rassegna dedicata ai progetti di ricerca finanziata frutto della collaborazione tra l’Ateneo friulano e l’Università Politecnica delle Marche.