Acque torbide nel Maniaghese, in Roncadin la produzione è per il terzo giorno consecutivo ferma dato che non può impiegare il “liquido” marrone dell’acquedotto
«Alla Roncadin le linee di produzione sono ferme da tre giorni per i persistenti fenomeni di torbidità dell’acqua. È sempre più urgente trovare una soluzione, e per farlo devono confrontarsi tutti i soggetti coinvolti, nessuno escluso – dichiara Dario Roncadin, amministratore delegato dell’azienda di pizze surgelate di Meduno –. Domani alle 11.00 siamo stati invitati dal Consorzio NIP per un confronto.
Oggi pomeriggio Roncadin ha invitato anche Hydrogea e all’Azienda Sanitaria ad aggiungersi al tavolo di concertazione, perché ritiene la loro presenza ed intervento fondamentale per arrivare a un piano coordinato e risolutivo in tempi brevi e definito in sinergia.
Da parte nostra, siamo al lavoro per studiare soluzioni alternative che permettano di garantire la continuità della nostra attività».
A partire dall’inizio di ottobre, a causa dei fenomeni di torbidità dell’acqua avvenuti a seguito di eventi meteorologici, Roncadin ha subito quattro fermi produttivi. Dei primi due (2-3 ottobre e 17-18 ottobre) sono già stati quantificati i danni: fatturato perso per circa 650.000 mila pezzi non prodotti, oltre a 60mila euro di costi vivi per lo smaltimento delle materie prime inutilizzabili, delle pulizie, eccetera. Tonnellate di merce e impasti sono stati buttati perché presumibilmente non idonei a entrare in commercio nella catena distributiva. Altro ingente danno deriva dall’impossibilità di programmare la produzione con il permanere dell’emergenza: Roncadin, alle soglie di un periodo di grande richiesta dei propri prodotti, rischia di non poter onorare gli impegni con i retailer italiani e internazionali, andando incontro a sanzioni e minando rapporti costruiti negli anni.
Roncadin SpA con sede a Meduno (Pordenone), nasce nel 1992 per la produzione di pizza italiana di qualità per la grande distribuzione nazionale ed internazionale. Oggi in azienda lavorano oltre 600 persone e il fatturato 2018 è stato di 104 milioni di euro. Pizze e snack sono realizzati con un esclusivo metodo brevettato e con l’impiego del 100% di energia sostenibile.