Al cinema in divisa nazista. A Spilimbergo in scena una ignobile comparsata non rubricabile come ragazzata
Martedì scorso al cinema teatro Miotto di Spilimbergo un manipolo di probabili nostalgici del Duce e del suo compagno di stragi Führer, si sono presentati in divise “storiche” alla proiezione del Film “Il Comandante”. E’ andata in scena una ignobile comparsata neofascista a beneficio di smartphone e social, tanto demenziale da pensare di dover scomodare Lombroso o se preferite il detto che la mamma dei cretini è sempre incinta. Questo basterebbe fossimo in tempi normali, ma nel primo anno dell’era Meloni, ormai possiamo aspettarci di tutto, che a Ravenna nell’anniversario della liberazione della città avvenuta nel 1944 si impedisca la deposizione della corona ANPI nel corso della cerimonia, adducendo che così prevede il nuovo cerimoniale voluto dal governo o che un cittadino che grida viva l’Italia antifascista, dopo l’inno di Mameli alla prima del Don Carlo al Teatro alla Scala di Milano, venga identificato da imbarazzati funzionari della Digos che al momento non è dato sapere chi li abbia mandati o che, appunto, alla proiezione del film “Il comandante” fra l’altro non certamente apologenico, ma che narra una vicenda relativa alla scellerata guerra voluta dal criminale Mussolini e dal suo camerata Adolf, si presentino un gruppo di pagliacci in divisa nazista. Come era prevedibile la vicenda è rimbalzata sui social network, del resto era questo quello che volevano, per poi diventare, forse questo non l’avevano messo in debito conto, un caso politico con giuste prese di posizioni da parte della politica. Patetica la giustificazione data via social alla loro impresa” Questa sera, si legge in un post, durante la proiezione del film “Comandante” abbiamo presenziato per una comparsa scenica con alcuni elementi delle associazioni d’arma e alcuni amici che fanno parte di un gruppo storico esibendosi con varie divise di soldati tedeschi, inglesi, italiani e partigiani !!”. Insomma un goffo tentativo di giustificare l’ingiustificabile per il quale fossimo in Germania, paese che ha davvero fatto i conti con la propria storia, sarebbero stati arrestati. In Italia purtroppo certi comportamenti sono stati sdoganati o si vorrebbe farlo, del resto dinnanzi a cotanta seconda carica dello Stato, cultore e apprezzatore del ventennio…., non potevamo aspettarci altro.
Speriamo anche che il regista del film Edoardo De Angelis e l’interprete principale Pierfrancesco Favino si smarchino da quanti vogliono affibbiare alla storia narrata nel film una sorta di delirio revisionista. Nel frattempo sono numerose le prese di posizione sulla vicenda:
Debora Serracchiani una nota nella quale in estrema sintesi si chiede che i loschi figuri vengano identificati: “Ha un aspetto grottesco e preoccupante, scrive Serracchiani, la messa in scena con divise naziste organizzata a Spilimbergo da esponenti di destra al film Comandante. Ieri sera le forze dell’ordine sono state fatte intervenire a Milano per identificare un cittadino che in teatro lancia un grido antifascista e quasi contemporaneamente un gruppo di cittadini possono presentarsi in un teatro in Friuli vestiti da militari della Whermacht, senza che nessuna autorità abbia da dire o fare nulla. Chiediamo al ministro Piantedosi quale criterio si sia applicato nel primo caso e quale nel secondo”. Lo afferma la deputata Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd. “Il fatto che il gesto sia pure stato rivendicato con orgoglio sui social da un esponente di Fratelli d’Italia – prosegue Serracchiani – lascia interdetti sui valori di riferimento di chi ha organizzato la messa in scena. Non si tratta di gridare ‘al lupo’ ma di prendere atto che è in atto uno scivolamento rispetto ai principi fondativi della Repubblica e che sempre più si tollerano rievocazioni in chiave positiva di un passato sciagurato. E per chi si dichiara antifascista c’è un sorriso di compatimento oppure – conclude – l’identificazione”.
Di tenore simile la nota del consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd): «Dopo il carnevale programmato a Fiume Veneto durante il giorno della memoria, ora la mascherata nostalgica di Spilimbergo conferma una preoccupante involuzione culturale dalla quale le istituzioni dovrebbero prendere immediatamente le distanze, a partire dall’amministrazione comunale, il ministro Ciriani e Fdi, visto l’ambiguo coinvolgimento di uno dei suoi esponenti». «Certo è grave – conclude Conficoni – il fatto che l’amministrazione comunale non abbia ancora detto nulla su un fatto grave accaduto nel suo territorio e che lo sta portando in maniera negativa alla ribalta delle cronache nazionali».
Anche sinistra italiana ha stigmatizzato l’episodio con Nicola Fratoianni che annuncia una interrogazione al Governo.
«La questura di Pordenone ha già identificato gli autori di questo grottesco episodio. Interrogazione parlamentare al governo, è ora di finirla con la paccottiglia fascista, hanno fatto bene i nostri compagni del Friuli Venezia Giulia a denunciare il grottesco episodio della presenza di figuranti in divisa nazista e fascista alla proiezione del film Il Comandante organizzata dal comune a guida FdI di Spilimbergo». Scrive così in una nota il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra. «Immagino che il questore di Pordenone abbia già dato indicazioni per identificare gli autori di questa geniale (si fa per dire) messinscena di pessimo gusto, indice semplicemente di stupidità e di non aver capito nulla di quel film. È ora di finirla, se lo mettano bene in testa con la paccottiglia fascista. Anche su questo episodio, che fa il paio con l’ottusità dimostrata alla Scala di Milano ieri sera – conclude Fratoianni – presenteremo un’interrogazione al governo».