Altri Comuni senza servizio scuolabus. Moretuzzo: «Due settimane di scuola e ancora nessuna soluzione dalla Regione»
A due settimane dalla riapertura delle scuole, la situazione del servizio di trasporto scolastico continua ad essere fuori controllo. Diversi Comuni hanno fatto sapere che la ditta aggiudicataria Tundo Vincenzo S.p.A. non è in grado di attivare il servizio scuolabus e che stanno cercando alternative; altri hanno affidato il servizio a ditte di autotrasporto in via sostitutiva, con costi molto superiori che non sanno se e come riusciranno a recuperare. Una situazione che ha interessato i Comuni di Basiliano, Codroipo, Majano, Mereto di Tomba, Prata, Rivignano Teor, Tarcento, Torviscosa, Treppo Grande e, ultimo in ordine di tempo, Campoformido. Eppure, «dalla Giunta regionale continuano a non arrivare risposte certe», afferma il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo. Con la ripresa dell’anno scolastico si sono ripresentate criticità, peraltro già registrate l’anno scorso, in molti dei Comuni interessati dall’affidamento di tale servizio alla ditta Tundo Vincenzo S.p.A. sulla base di una procedura di gara gestita completamente dall’amministrazione regionale attraverso la Centrale unica di committenza. «I servizi forniti da questa ditta – prosegue Moretuzzo – sollevano in tutta Italia da tempo difficoltà anche rilevanti e ci sono moltissimi esempi di amministrazioni che, di conseguenza, hanno agito tempestivamente e non sono state a guardare. All’assessore Callari ho posto domande precise, che sono rimaste senza risposta: perché la Provincia di Bolzano pochi mesi fa ha potuto escludere la ditta Tundo da una aggiudicazione, in base alle evidenti mancanze in altre gare, mentre qui non è stato fatto? Perché un anno fa la Provincia di Treviso, che aveva gestito la gara per vari comuni del suo territorio, li ha spinti a non sottoscrivere i contratti con Tundo non appena si sono verificate le prime inadempienze, mentre qui avveniva esattamente il contrario, con la Regione che invitava i Comuni a soprassedere di fronte alle prime irregolarità?». «Una situazione mai vista in Friuli – continua Moretuzzo – con bambini e famiglie rimasti senza un servizio essenziale per il diritto allo studio: perché dopo il disastro del 2020 siamo arrivati a settembre 2021 per porci il problema di affrontare nuovi disservizi che tutti sapevano ci sarebbero stati? Accantonando definitivamente il gioco di rimpallo delle responsabilità, si risolvano una volta per tutte le difficoltà create dalla Giunta regionale e si affianchino i Comuni nell’individuazione delle migliori modalità rispetto alle specifiche esigenze e soprattutto rispetto alla gestione degli adempimenti che saranno tenuti a mettere in atto, con il giusto supporto in termini di risorse economiche, finanziarie, ma ovviamente anche umane», conclude il capogruppo del Patto per l’Autonomia.