Ambientalismo e interessi economici compatibili? Ne parla il libro “l’infinito in una goccia” edito dagli Imprenditori Idroelettrici

La proiezione di immagini e video inediti dei fiumi e delle cascate della nostra regione: sarà questo uno dei momenti più coinvolgenti della presentazione del libro di Ilaria Olivo e Andrea Mocchiutti “L’infinito in una goccia”, si legge così  in una nota di Confindustria Udine a sostegno della pubblicazione  edita dall’Associazione Imprenditori Idroelettrici del Friuli Venezia Giulia, che avrà luogo venerdì 1° marzo, con inizio alle 15, a palazzo Torriani. Ora, lungi dal voler fare il processo alle intenzioni, il sospetto che l’iniziativa  dal tono ambientalista mascheri la volontà di sostenere attività economiche che mai come in questi tempi sono all’attenzione dell’ecologia, è forte.

Il libro infatti è una pubblicazione a distribuzione gratuita (una copia sarà consegnata ad ogni partecipante all’incontro) e rivolta a tutti, anche ai non addetti ai lavori. “Attraverso immagini di cascate, laghi, fiumi, centrali idroelettriche seguiremo l’acqua, che come un filo azzurro ci accompagnerà alla scoperta di un futuro energetico nuovo e rispettoso della natura. Si parlerà – anticipano gli autori – di cambiamenti climatici e di quali evidenze ne abbiamo in Friuli, di cosa possiamo fare noi, l’ultima generazione che respirerà dell’aria con una concentrazione di anidride carbonica ancora accettabile per la nostra salute”.  I dubbi vengono proprio da quel “filo azzurro alla scoperta di un futuro energetico nuovo e rispettoso della natura” che potrebbe nascondore attaverso “effetti speciali” la verità del forte impatto che certe attività “elettriche” hanno in realtà sull’ambiente e che se fosse fatta una, tanto di moda” valutazione costi benefici, farebbe pendere la bilancia in maniera decisa verso il blocco delle attività di centraline ed affini. Intediamoci non che le considerazioni sulla energia rinnovabili non siano valide, ma vanno fatte con rispetto assoluto ed impatto minimo, cosa che cozza spesso con la logica del profitto.

“Abbiamo meno di 10 anni per evitare di andare incontro alle peggiori catastrofi – evidenziano opportunamente nell nota di presentazione del libro gli autori  Ilaria Olivo e Andrea Mocchiutti -. I climatologi parlano di una differenza abissale tra un innalzamento della temperatura media terrestre di 1,5 o 2 gradi, e i combustibili fossili sono i principali responsabili delle emissioni di gas climalteranti. Ormai l’unico mondo possibile è a energia rinnovabile. Dobbiamo iniziare subito a coltivare il sole, il vento, l’acqua, il calore della terra. L’Europa chiede il 32% di energia rinnovabile entro il 2030 e l’Italia al momento ha raggiunto il 18%. Tutti conosciamo le possibili soluzioni, ma perché resta così difficile attuarle? Cosa succederà se non cambieremo il nostro modo di vivere? Siamo davvero disposti a farlo? Chi pagherà maggiormente le conseguenze dei cambiamenti climatici? Cercheremo di dare una risposta a queste domande, certi di essere ancora distanti dall’obiettivo di un mondo a energia rinnovabile, e che ognuno debba fare la sua parte”. Parole di buon senso certamente e confidando nella onestà intellettuale non abbiamo dubbi nelle buone intenzioni dei due autori, il problema è che l’esperienza ci dice che l’editore conta e che l’utilizzo dell pubblicazione possa non essere quello auspicato.

In Friuli la storia dell’acqua e quella dell’uomo s’intrecciano in un racconto antichissimo. Grazie all’energia dell’acqua, valli montane ed isolate hanno fatto un balzo nella modernità e ancora oggi questa fonte energetica costituisce un importante aiuto per le imprese sul territorio che possono godere di un prezzo agevolato per l’energia, scontato fino al 30%.  Grazie alle moderne tecnologie e una nuova sensibilità è possibile ridurre al minimo l’impatto ambientale, realizzando strutture in mimesi con il paesaggio e rispettando i controlli ante e post operam, così come il minimo deflusso vitale. Alcuni paesaggi di particolare valore naturalistico vengono protetti e tutelati a priori dalle normative che non permettono di lasciare tracce di interventi antropici, come avviene per le cascate che vedremo nel libro, un patrimonio a volte nemmeno conosciuto, da valorizzare turisticamente, ma che resterà incontaminato.
“Tra le pagine, a parlare – concludono gli autori – saranno le domande, le curiosità, i dubbi di ognuno di noi, e così il libro si aprirà ad approfondimenti e spunti per prospettive nuove. Al suo interno troverete consigli di letture di articoli online, link a video sugli incredibili paesaggi del Friuli, strumenti per scoprire il proprio impatto di anidride carbonica sull’ambiente, suggerimenti per risparmiare energia. L’acqua è un tesoro prezioso e il Friuli è il suo scrigno”.