Ambiente: dal Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento la denuncia, “Basta violentare la Val del Lago

Oggi

Con una nota il Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento lancia l’ulteriore grido d’allarma: “Basta violentare la Val del Lago”. La “Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino” (SIOT) spiegano dal Comitato, ha chiesto l’autorizzazione per la costruzione e l’esercizio nell’area della propria stazione di pompaggio di Somplago di Cavazzo Carnico di due generatori termoelettrici per la produzione combinata di energia elettrica e di calore da fonti fossili di potenza elettrica nominale 7,7 MW, di potenza termica nominale 17,1 MWt e delle relative opere ed infrastrutture connesse. La stazione di pompaggio attualmente riceve l’elettricità dall’adiacente centrale a2a distante soli 30 metri ed è stata ubicata proprio lì per il vantaggio di tale vicinanza. Il nuovo impianto serve a produrre oltre che elettricità anche calore per ridurre la viscosità del greggio (come se finora non scorresse!) e sarà alimentato a METANO (sì a metano!). Quel metano che ci giunge dalla Russia da cui tutti dicono che dobbiamo ridurre la nostra dipendenza energetica. Come se non bastassero l’imprevidente ubicazione della stazione di pompaggio sulla sponda del lago e dell’adiacente immissario, la bruttura ben visibile dell’enorme serbatoio del petrolio, la centrale idroelettrica con la conseguente rovina del lago, la scomparsa della pesca e le serie di svettanti tralicci con i cavi aerei che portano altrove l’energia e i profitti, l’autostrada con l’impattante viadotto sugli enormi piloni impiantati nel lago e l’inquinamento acustico ed atmosferico, ora si vogliono aggiungere due impianti di produzione di energia elettrica da fonti fossili e relativi annessi con ben due camini alti 15 e 16 metri (loro scrivono che non si vedranno!) che genereranno nella valle anche un incremento dell’inquinamento atmosferico. Con questo progetto la SIOT continua a caricare di servitù la valle mentre realizza lauti profitti.

Ieri

Manca solo che nella Val del Lago ci mettano anche una centrale atomica dato che c’è l’acqua per raffreddare i reattori e che vi giungerà anche l’elettrodotto transalpino dall’Austria! Da diversi decenni questo oleodotto garantisce  l’afflusso del petrolio dal porto di Trieste ai Paesi dell’Europa Centrale nel quadro di una giusta e necessaria politica energetica europea. Ma questo progetto, che si basa sull’impiego del gas metano pur essendo la centrale di pompaggio SIOT immediatamente adiacente alla centrale idroelettrica a2a dalla quale ha sempre attinto l’elettricità necessaria, rappresenta una contraddizione, tanto più se lo consideriamo nel preoccupante attuale contesto energetico, politico e strategico internazionale. Questo nuovo progetto della triestina SIOT viene proposto mentre:
● le vigenti leggi regionali, che prevedono il “recupero della naturalità e della fruibilità anche turistica del lago” mediante un bypass che porti lo scarico della centrale idroelettrica a valle del lago, restano inattuate;
● il tavolo “Laboratorio Lago”, istituito nel 2019 per elaborare una proposta di bypass, nulla ha prodotto a tutt’oggi;
● permane il silenzio dell’assessore competente Scoccimarro, triestino, e del presidente Fedriga, pure triestino, nonostante i ripetuti solleciti a dare attuazione alle vigenti leggi riguardanti il recupero della naturalità del lago e ad attivare il laboratorio lago.
“Bisogna porre fine al massacro della Val del Lago”, si conclude l’accorata denuncia: “Un “basta” forte lo devono dire gli abitanti della Valle, i rappresentanti istituzionali locali, i Comuni della Valle, le Comunità di Montagna e la Regione. Dicano “NO” a questo progetto della SIOT anche in sede regionale della Conferenza dei Servizi in cui verrà ufficialmente esaminato”.