Archivi Aperti 2023. CRAF dedica un focus al fotografo e intellettuale Luigi Crocenzi di cui ricorre il centenario della nascita

Appuntamento da non perdere giovedì 19 ottobre alle 18.00 al CRAF a Spilimbergo. In occasione della IX edizione di Archivi Aperti, il Centro di ricerca e Archiviazione della Fotografia aprirà la propria sede di Palazzo Tadea ai visitatori offrendo la possibilità di osservare da vicino gli originali fotografici dell’archivio di Luigi Crocenzi, fotografo e intellettuale di cui ricorre quest’anno il centesimo anniversario della nascita. Lo staff del Centro guidato dal direttore Alvise Rampini illustrerà anche tramite apparati video, il lavoro di conservazione e di ricondizionamento operato in questi anni sulle fotografie di Crocenzi, alla base di un corretto e virtuoso lavoro d’archivio.

L’archivio Crocenzi: un tesoro di inestimabile valore storico e documentario

L’archivio fotografico di Luigi Crocenzi (Montegranaro, 1923 – Fermo, 1984) è stato acquisito dal CRAF nel 1995 assieme all’epistolario, alla ricca collezione di libri (1300 volumi sul tema della fotografia e del cinema) e a innumerevoli riviste di fotografia che l’intellettuale fermano ha raccolto durante la sua intensa e appassionata attività. All’interno dell’archivio vi sono anche opere di altri fotografi che hanno segnato la storia della fotografia italiana e non solo, come Mario Giacomelli, Ugo Mulas, Ferdinando Scianna, Mario Cresci, Toni Nicolini, Pepi Merisio, Piergiorgio Branzi.

Il CRAF è impegnato da anni nell’attività di valorizzazione di questo archivio attraverso un meticoloso lavoro di conservazione, digitalizzazione e catalogazione per preservare il senso e il significato artistico-culturale delle opere di Luigi Crocenzi. Il lavoro, svolto dai collaboratori del Centro esperti del settore dell’archiviazione e del restauro, ha riguardato in particolare i fotoracconti, nello specifico “Andiamo in processione” del 1947 pubblicato in collaborazione con Elio Vittorini sulla rivista “Il Politecnico”.

L’accesso all’iniziativa organizzata dal CRAF è gratuito con prenotazione consigliata scrivendo a segreteria@craf-fvg.it.

Luigi Crocenzi (1923-1984)

Luigi-Crocenzi

Luigi Crocenzi nasce il 9 giugno del 1923 a Montegranaro. Nel 1939 si trasferisce a Fermo con la famiglia dove frequenta il Liceo Annibal Caro per poi iscriversi alla facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano. Ed è proprio a Milano che avviene un incontro molto importante, quello con Elio Vittorini, con il quale pubblicherà sulla rivista Il Politecnico i fotoracconti “Italia senza tempo” e “Occhio su Milano” per poi proseguire questa collaborazione editoriale nel 1947 con i fotoracconti “Andiamo in processione” e “Kafka City” iniziando a propagandare la fotografia come letteratura in immagini, con le foto disposte da Albe Steiner in stringhe verticali, come fossero i fotogrammi di un film sulla pagina. Nel 1951, sul periodico Pattuglia, pubblica il fotoracconto “Nei vicoli del mio quartiere” e tra il 1954 e 1955 su Il Caffè pubblica frammenti del romanzo fotografico “il giornale dei peccati” che non vedrà mai la luce. Nel 1954, Crocenzi fonda a Fermo il Centro per la Cultura nella Fotografia (C.C.F.) e nel 1961 contribuì alla costituzione del locale Fotocineclub, rispondendo alle richieste di un gruppo di fotoamatori che in seguito organizzarono diverse edizioni del celebre Festival del Reportage e del Racconto Fotografico, da lui ispirato. Luigi Crocenzi muore a Fermo il 29 dicembre del 1984. Crocenzi non fu solo un buon fotografo ma un intellettuale che si dedicò allo studio e promozione di una fotografia concepita come una sequenza di più istantanee, quale presupposto teorico dell’equivalenza tra le singole foto e le parole di un testo scritto. “I fotografi saranno gli scrittori, gli storici e i poeti della nostra società” Luigi Crocenzi, 1957.

 

Archivi aperti: la IX edizione coinvolge 64 archivi in tutta Italia

La manifestazione organizzata da Rete Fotografia si svolge dal 13 al 22 ottobre 2023 in numerose città italiane. Si rivolge a un pubblico non solo specialistico e coinvolge archivi fotografici storici e contemporanei pubblici e privati, istituzioni note e realtà conosciute solo territorialmente, dal nord al sud della penisola. La IX edizione, dal titolo Gli archivi dei fotografi italiani: un patrimonio da valorizzare, ha lo scopo di portare all’attenzione del pubblico un tema sempre più attuale e di grande interesse sia per i fotografi, sempre più consapevoli del valore del loro lavoro, sia per gli stessi enti di conservazione e le istituzioni pubbliche. Ad essere coinvolti sono 64 archivi – un terzo in più rispetto alla precedente, di cui 24 nuovi partecipanti – in 13 regioni italiane.