Cala la censura su Angelo Floramo per la sua espressa contrarietà all’acciaieria?

In un comunicato stampa a firma Andrea Di Lenardo (Capogruppo Alleanza Verdi Sinistra Possibile in Consiglio Comunale a Udine e Coportavoce di Possibile Udine), Serena Pellegrino (Consigliera regionale Fvg Alleanza Verdi e Sinistra),  Sebastiano Badin (Segretario di Sinistra Italiana Fvg, Tiziana Cimolino e Rossano Bibalo (Europa Verde – Verdi Fvg) si rende noto un fatto di estrema gravità. Si legge nella nota: “Apprendiamo con grande preoccupazione quanto dichiarato da Angelo Floramo, figura autorevole del panorama culturale friulano, che riferisce che la sua firma non comparirà più sulla rubrica che teneva su “Il Friuli”, in quanto non più gradita alla “linea editoriale”, a causa di un suo articolo sgradito (e non pubblicato) sull’acciaieria voluta da Danieli e Metinvest. Floramo spiega: “In tutti questi anni ho sempre potuto esprimere liberamente il mio pensiero, spesso dissonante con il mondo. Ora mi chiedono di sostituire lo scritto in questione o di andarmene. Ecco. Visto che mi ritengo orgogliosamente ‘insostituibile’ ho preferito la seconda opzione”. Se venisse confermato quanto riportato da Floramo, il fatto sarebbe estremamente grave. Mala tempora currunt quando si censurano gli intellettuali e le voci fuori dal coro, sed peiora parantur quando si paventa il rischio del monopolio dell’informazione. Esprimendo tutta la nostra vicinanza ad Angelo Floramo, cogliamo l’occasione per ribadire la nostra posizione e quanto già affermato con forza dagli esperti ambientali e dalle firme di ben 22mila cittadini: no all’acciaieria, né in laguna, né altrove, soprattutto se l’acciaio è finalizzato a foraggiare l’industria bellica”.

 

Emergenza pluralismo nell’informazione. Censure dietro l’angolo, non fatto nuovo, ma ormai la misura è colma