Candidati regionali in CNA per parlare delle istanze della piccola impresa
Far arrivare ai candidati regionali le istanze della piccola impresa, colonna portante dell’economia del Fvg e ossatura del sistema produttivo, che richiede quindi la centralità che le è dovuta. Obiettivo raggiunto per la CNA Fvg, che ha ospitato i quattro candidati regionali nella sede regionale a Udine. La presidenza regionale della CNA FVG, dopo aver incontrato nelle sede di Udine i candidati Maran, Moretuzzo e il presidente uscente Fedriga, ospita il 21 marzo alle 18 Giorgia Tripoli. Elemento innovativo: la diretta streaming a beneficio di tutti gli associati e degli interessati tramite il sito cnafvg.it; una modalità nuova, digitale, con cui il gruppo dirigente sta incontrando in maniera pubblica, usando la rete, i candidati alle regionali. Tornando all’incontro con l’uscente Fedriga incalzato dalle domande di Maurizio Meletti, presidente CNA FVG, e del direttore regionale Roberto Fabris, Fedriga ha risposto sui temi cruciali per la categoria alla platea CNA presente all’incontro, trasmesso in streaming a tutti gli associati. Burocrazia, semplificazione, sanità, denatalità e politiche giovanili, immigrazione, carenza manodopera, formazione, ricerca, e ovviamente i bonus edilizia, i punti toccati dal presidente uscente. Commentando i dati economici sul Fvg, “tutti molto positivi”, secondo Fedriga, da quelli sull’export (“siamo la prima regione in Italia per crescita”, a quelli del Pil e dell’occupazione, fino alla capacità di innovazione delle imprese, Fedriga si è soffermato sulla capacità di spesa rallentata dalla burocrazia, nota dolente per le imprese artigiane e non solo. Fedriga ha invitato a parlare, più che di semplificazione, di chiarezza normativa. “E’ un problema di democrazia se un’impresa o un cittadino che vogliono operare nel rispetto della legalità rischiano di incappare in sanzioni o, peggio, in un’inchiesta, a fronte di un errore commesso in buona fede”. Di questo tema Fedriga afferma di aver trattato con il ministro Fitto e in Commissione europea. Sul sostegno dell’amministrazione regionale alla transizione ecologica, Fedriga ha ricordato i 55 milioni messi a disposizione per l’installazione di pannelli fotovoltaici e l’auto-approvvigionamento energetico delle imprese. “Un bando aperto un mese fa che ha avuto molto successo, siamo giunti già all’utilizzo di circa il 48% dei fondi programmati, e siamo ovviamente disponibili a rifinanziarlo qualora si esaurissero le risorse, sia per dare un segnale verso la transizione, sia per una stabilità energetica delle nostre imprese”. Si parla tanto di fuga di cervelli, ma mentre i giovani scappano dall’Italia, in controtendenza Trieste è la città che ha registrato in Italia più spostamenti di cittadini di fuori regione, più di Milano. Attrarre i talenti, insistere sulle politiche familiari, su cui la Regione ha investito +300% (ma i risultati si vedranno tra decenni),, accrescere la formazione, ripensare agli uffici del lavoro per creare un matching più efficace, tra domanda e offerta. aumentare la cultura della sicurezza, rivedere la vocazione di Gorizia. Alla domanda “in quali settore potremo crescere?”, Fedriga ha parlato di logistica (possiamo giocare un ruolo a livello europeo), potenziamento della ricerca di base – in cui la nostra regione è già forte – da estendere alla ricerca applicata, capacità di attrarre investimenti internazionali. Circa la sanità, oltre alle note criticità (mancanza personale, liste d’attesa), Fedriga ha evidenziato la mancanza di cure intermedie e l’importanza delle Case di comunità, l’aumento dei ricoveri di carattere sociale, la necessità di costruire nuove procedure come la telemedicina. Su questo da parte nostra una domanda sorge spontanea, chi avrebbe dovuto agire?