Caso De Monte: Gravità inaudita e le opposizioni chiedono le dimissioni anche dell’assessore Riccardi

A guardare le ultime dichiarazioni che giungono dai vertici della sanità del Fvg si potrebbe sospettare che non siano casuali, ma invece temiamo siano solo frutto di pressapochismo  e in taluni casi dell’arriganza tipica di chi pensa di essere al di sopra di tutto e tutti, abituati ad non avere qualcuno che pone le domande giuste. In questo caso non sono state necessarie neppure le domande  sono baste le risposte a scatenare il putiferio. In poche ore si stanno moltiplicando le prese di posizione sulla notizia della non vaccinazione  del designato d’ufficio nuovo capo del Sores e la giornata non è neppure finita.

Prima nella lista degli indignati Furio Honsell di Open Fvg:   È inacettabile! È uno scandalo che compaia oggi sui giornali la dichiarazione da parte del direttore dell’Azienda di Coordinamento Regionale, Tonutti, che il Direttore del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione della più grande azienda sanitaria in regione, ovvero quella del Friuli Centrale, il dott. De Monte non sia ancora vaccinato “perché aspetta un altro vaccino”!!!! Mi sembra una gravissima mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini e delle tantissime vittime di questa pandemia in regione! Ma i sanitari sono stati i primi a potersi vaccinare ancora lo scorso gennaio! La comunità scientifica nazionale e mondiale raccomanda a tutti di vaccinarsi per salvare vite umane, fare una dichiarazione come quella del dott. Tonutti è molto grave. Perché qualche medico attende un altro vaccino? Cosa non hanno quelli attuali? Cosa dovrebbero avere gli altri? Chiedo al Presidente Fedriga e all’Assessore Riccardi di rendere conto di tali dichiarazioni pubbliche! Se ci sono delle ragioni precise queste vanno date. Pronunciare una frase come questa con tanta leggerezza è pericolosissimo da parte di un loro strettissimo collaboratore apicale, in un momento nel quale abbiamo una percentuale alta di personale sanitario che pur potendolo non vuole vaccinarsi, come è stato dichiarato in Consiglio da Riccardi. Frasi come queste non possono che alimentare oscurantismo antiscientifico che provocherà nuove sofferenze inutili. Non dovremmo sentirle proprio da chi ha in mano la sanità. Ricordo che in questa regione ci sono state persone che pur fragili non sono state vaccinate e sono state rimandate indietro perché giudicate non abbastanza fragili. Ricordo che i disabili sono stati vaccinati mesi dopo il personale sanitario, e c’è tra loro chi è finito in terapia intensiva prima di potersi vaccinare.
O vengono forniti dei chiarimenti da parte di Fedriga oppure non possono che esserci le dimissioni di chi è alla guida della sanità. La norma nazionale che prevede vaccinazione o trasferimento ad altra attività non a contatto con gli utenti è in vigore in Italia da tempo. E proprio il medico in questione si è recentemente reso protagonista in Consiglio di un’aperta polemica con il presidente del sindacato anestesisti sulle pratiche di gestione dei pazienti nei reparti di terapia intensiva.  L’intera vicenda della nomina con annullamento di concorso del direttore SORES adesso assume connotati molto più seri che devono essere subito chiariti perché non arrechino ulteriori danni alla qualità del sistema sanitario della regione.”

A stretto giro  il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo  che in un comunicato ufficiale scrive fra l’altro:

«Non è accettabile che nel momento di massimo sforzo delle autorità regionali per convincere la popolazione del Friuli-Venezia Giulia a vaccinarsi per raggiungere prima possibile l’immunità di gregge (la regione è tra le peggiori in Italia, da settimane, per rapporto tra dosi consegnate e inoculate, ndr) e superare una pandemia che ha causato migliaia di morti, messo in ginocchio l’economia e in grave difficoltà il nostro tessuto sociale, uno dei dirigenti del sistema sanitario regionale non sia intenzionato a sottoporsi alla vaccinazione prevista con i prodotti oggi resi disponibili dalle autorità sanitarie competenti – continua Moretuzzo –. Con quale coraggio il Vicepresidente Riccardo Riccardi – finora sempre molto critico con i sanitari che non si sono sottoposti a vaccinazione – e il Presidente Massimiliano Fedriga possono andare avanti a chiedere ai propri cittadini di continuare a vaccinarsi? Quale messaggio viene trasmesso a coloro che si sono già vaccinati, fidandosi delle indicazioni ricevute dalle istituzioni?».

Le dichiarazioni apparse sulla stampa «impongono dei provvedimenti drastici: si revochi immediatamente la nomina a direttore della Sores del dottor De Monte e si avvii una verifica seria sulle ragioni che hanno portato a questa situazione. È evidente altresì la responsabilità politica del Vicepresidente Riccardi in questa vicenda, visto il rapporto molto stretto che lo lega al dottor De Monte, che è più volte intervenuto a difesa delle scelte gestionali dell’amministrazione Fedriga di fronte alle criticità sollevate in diverse occasioni dal mondo delle categorie mediche. Un legame, quello fra De Monte e Riccardi, che si è reso evidente in occasione della recente audizione in III Commissione consiliare con i rappresentanti degli anestesisti e rianimatori, quando il dottor De Monte si è schierato apertamente contro il dottor Peratoner e quindi contro il sindacato di categoria per difendere le scelte della Direzione centrale e dell’Assessorato».

«Si spiega ancora una volta perché la maggioranza in Regione abbia bocciato per ben due volte la richiesta delle opposizioni di istituire una Commissione speciale in grado di approfondire le criticità emerse durante la gestione della pandemia da Covid-19 e individuare le strategie necessarie per rilanciare il sistema sanitario regionale: evidentemente qualcuno preferisce che il Consiglio regionale e l’opinione pubblica rimangano all’oscuro di situazioni che possono mettere in imbarazzo la Giunta regionale – conclude il capogruppo del Patto per l’Autonomia –. A questo punto, delle due l’una: o si revoca la nomina del dottor De Monte alla direzione della Sores o si dimette il direttore dell’Azienda regionale di coordinamento che lo ha nominato».

A chiudere “per ora” è Cristiano Shaurli, segretario regionale Pd Fvg che scrive: “direttore Anestesia e rianimazione senza vaccino è messaggio terribile.  Interrompere un concorso è possibile, ma alla base di una simile decisione servono motivazioni forti, trasparenti e incontrovertibili: non ci pare basti un comando, né disponibilità personali e curriculum, doti che nessuno mette in dubbio nel caso di De Monte ma che ovviamente potrebbero avere altre figure a partire dai candidati al concorso. Ogni dubbio sarà sciolto da chi di competenza. E vogliamo anche credere che il futuro ci regalerà la certezza della vaccinazione del direttore del dipartimento di Anestesia e rianimazione: perché è terribile il messaggio dato ai cittadini, gli stessi a cui giustamente chiediamo di vaccinarsi e magari ci permettiamo anche di criticare per dubbi e paure”.
Per il segretario dem “è assurdo che l’assessore Riccardi proclami che la vaccinazione del personale sanitario è imprescindibile, stigmatizzi i sanitari non ancora vaccinati e, contemporaneamente e come nulla fosse, assicuri che prima o poi si vaccinerà anche il… direttore di anestesia e rianimazione!”  “La futura guida della Sores – puntualizza Shaurli – avrebbe dovuto essere vaccinato da mesi, proprio in base alle priorità assegnate al personale sanitario. Inaccettabile anche che il direttore di Arcs ci racconti che De Monte ‘aspetta un nuovo vaccino’. Che messaggio diamo ai cittadini di questa Regione? Che si può aspettare o magari scegliere un vaccino a piacere? Magari uno più rassicurante di altri o monodose?”. “Chi ha ruoli apicali in politica come in sanità – aggiunge Shaurli – ha il compito e il dovere di essere d’esempio altrimenti non si è credibili e non si può chiedere quel senso di responsabilità ai cittadini che lo stesso Riccardi richiama. Personalmente non vedo l’ora che arrivi martedì per ricevere la mia prima dose di vaccino, nei tempi previsti dalla mia fascia di età ,non ho idea di quale sia la ‘marca’ ma rimango convinto che – conclude – sia l’unico modo per ripartire, dimostrando senso di responsabilità per se stessi e soprattutto verso la nostra comunità”.