Centro Internazionale di Scienze Meccaniche e Universita di Udine insieme per promuovere la ricerca applicata
Da qualche anno il Cism, il Centro Internazionale di Scienze Meccaniche, ha avviato un rapporto di partnership privilegiato con l’Università di Udine, fatto di corsi, seminari e conferenze. Quello che si sta concludendo «è stato un anno ricco per il Cism», ha assicurato il suo presidente, Mario Pezzetta, che giovedì 28 novembre ha fatto il punto sull’attività svolta insieme al segretario generale del Centro, Bernhard Schrefler, e al vicesegretario Paolo Gardonio. Tra i presenti anche il rettore dell’Università di Udine, Roberto Pinton, e il presidente della Fondazione Crui, Alberto Felice de Toni. «Si tratta di una collaborazione estremamente preziosa, che favorisce da un lato l’internazionalizzazione dell’Università e, al contempo, alimenta l’interscambio di esperienze scientifiche per il tramite di docenti e ricercatori», aggiunge Pezzetta.
IL CISM – Una storia, quella del Cism, che in mezzo secolo ha portato in città 40 mila ricercatori e 4.500 scienziati (tra cui alcuni premi Nobel) provenienti da 120 Paesi, la cui attività ha prodotto più di 500 pubblicazioni. Udine è conosciuta nelle grandi università americane come città sede del Cism, dove gli studiosi si confrontano diffondendo i risultati delle loro ricerche. Fondato alla fine degli anni ’60, in piena “guerra fredda”, per abbattere il gap esistente tra la ricerca scientifica negli Stati Uniti e quella in Europa, oggi il Cism è diventato uno strumento fondamentale anche per favorire il passaggio delle imprese verso la cosiddetta “industria 4.0”, capace quindi di guardare al futuro. «Ciò che si fa al Centro Internazionale di Scienze Meccaniche – spiega Pezzetta – può rappresentare la soluzione ai problemi tecnologici in termini di innovazione che si trova ad affrontare l’industria, difficilmente risolvibili nei distretti industriali. Solo dalla ricerca scientifica più avanzata, infatti, è possibile dare risposte all’industria dei prodotti e dei servizi».
IL FUTURO – Dopo una panoramica di quanto fatto nel 2019, è stata avviata una programmazione dell’attività comune tra Cism e UniUd per il 2020 e per il 2021, con l’obiettivo di fare della città un luogo di richiamo internazionale per studenti e ricercatori delle scienze meccaniche. «Il Cism – evidenzia Pinton – è un Centro che da 50 opera a livello internazionale, collaborando con un ateneo sempre più intenzionato ad aprirsi alla ricerca. Un ottimo partner per attività come corsi o conferenze, ma anche per l’avvio di progettualità europee comuni».