Cgil Fvg: Piano oncologico da rivedere in toto. è mancato il confronto con i professionisti
Ferma restando la condivisione delle premesse teoriche che riprendono concetti universalmente riconosciuti, il Piano oncologico presentato dalla Regione sembra ispirato nella parte operativa più da scelte geopolitiche che scientifiche: ne deriva che solo alcuni degli standard introdotti sono supportati da norme o letteratura, mentre altri non lo sono. Così in una nota la Cgil che aggiunge: Da più interventi di professionisti attivamente coinvolti nel settore chirurgico oncologico si è evidenziato come l’interpretazione della casistica operatoria presentata nel piano sia quanto meno opinabile, anche visto che in certe situazioni si aggregano i dati di più unità operative, in altre al contrario si dividono e i criteri di valutazione dei vari ospedali non sono omogenei e confrontabili. Inoltre, contrariamente a quanto affermato dall’assessore Riccardi, è mancata completamente la collaborazione con i professionisti, cosa che già di per sé rende pesantemente critica la proposta di programmazione della rete oncologica.
La Cgil Fvg ritiene che sia assolutamente necessario che il Servizio sanitario regionale si doti di un piano oncologico, ma richiama con forza il fatto che esso debba essere condiviso e basato su criteri e scelte oggettive, in modo da creare sinergia e collaborazione tra le varie sedi regionali e non, come sta avvenendo, divisioni e distinguo che potrebbero solo portare incertezza e inefficienza all’intero sistema.
Va anche detto che, in ogni caso, le scelte di programmazione dovrebbero essere conseguenza di analisi e approfondimenti sulla casistica, sull’esperienza, sulle potenzialità quali-quantitative delle équipe di lavoro, sui tempi di attesa e le tecnologie a disposizione. Nel documento sembra avvenire il contrario, cioè che i dati vengano proposti in maniera da confermare scelte di programmazione già decise a priori.
È quindi necessario, secondo la Cgil, ripensare la proposta nel suo complesso con il contributo degli operatori attivi. Non si ritiene opportuno apportare in corsa dei correttivi parziali dovuti a proteste e a criticità di alcune aree regionali: vanno affrontati anche gli altri temi relativi al settore oncologico sui quali il Fvg è assolutamente deficitario, come si evince chiaramente dalla valutazione dell’Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali. Va infatti rimarcato come nel piano presentato si insista solo sui volumi di interventi, mentre la nostra regione attualmente non rispetta 136 indicatori sui 160 stabiliti a livello nazionale.