Ciriani for president…

Non si era ancora spento l’eco della lettura del nome “Luca Ciriani” nel grandi salone del Quirinale da parte della premier Giorgia Meloni, che già in Friuli era nata la corsa fra chi si accreditava per primo  alla nuova corte. Comprensibile la voglia d’attenzione, ma forse lo stile di attendere almeno quali saranno le intenzioni del neoministro sarebbe forse stata opportuna. Ma probabilmente la smania di essere il primo ad osannare è stata troppo forte, così, ci risulta che la corsa sia stata vinta dal presidente regionale di Confartigianato Fvg Graziano Tilatti che prima delle 19.00 si è lanciato sulla tastiera scolpendo con una sua dichiarazione di tipica servile  friulanità. Insomma  il suo plauso alla nomina di Luca Ciriani. Evidentemente anche con un pensiero al fatto che “storicamente” l’ultimo friulano ministro fu quello dei trasporti  Giorgio Santuz, le cui gesta  romane non furono solo, come racconta il MV,  quelle relative alla polemica con il suo collega socialdemocratico Ferri sul limite di velocità in autostrada, ma anche quelle giudiziarie, lambito in maniera diretta dall’inchiesta “mani pulite” con un “avviso di garanzia” che poi, per sua fortuna,  non diede conseguenze penali che invece ebbe, tramite un patteggiamento,  per altra vicenda. Ora dopo 33 anni il Friuli ha un nuovo  suo ministro: Luca Ciriani appunto, nominato nella squadra di Giorgia Meloni. Del resto  con la destra al potere era “fattuale” che il nuovo uomo della provvidenza in salsa friulana, fosse di destra e di destra doc. Dichiara quindi Tilatti: «Grande soddisfazione per il Friuli Venezia Giulia, che torna al Governo con Luca Ciriani dopo tanti, tanti anni di assenza dall’Esecutivo». Sfugge, ma è stato poi oggetto di rettifica, che un ministro targato non Friuli, ma Venezia Giulia, c’è stato ed è il triestino Stefano Patuanelli proprio nella scorsa legislatura.  Una gaffe pesante.  Sfugge inoltre, nelle more dell’accreditarsi comunque al nuovo potere, che in quel ruolo ministeriale senza portafoglio (rapporti con il parlamento)  Ciriani non ha alcuna voce diretta sulle questioni di natura economica.   Ma poco importa, Tilatti comunque ricorda che «Ciriani, quando ricoprì il ruolo di assessore alle Attività produttive in Regione, ha dimostrato di avere attenzione per il mondo del fare. Ora su questo Governo c’è molta attesa, per la situazione estremamente complessa che stiamo vivendo a livello socio-economico. Ci auguriamo che la premier Meloni e anche Ciriani nel suo nuovo ruolo confermino l’attenzione a chi crea lavoro e ricchezza».

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