Comune di Udine: ancora nessuna risposta sul salario minimo. Il M5S rilancia proposta con presidio civico
È passato quasi un anno da quando il Gruppo Territoriale di Udine del MoVimento 5 Stelle ha avanzato una proposta concreta e di buon senso: introdurre una clausola sociale che garantisca un salario minimo per tutti lavoratori coinvolti nelle attività del Comune, compresi quelli assunti tramite appalti e cooperative.
Una misura di equità e civiltà, che altre amministrazioni hanno già adottato con successo, come ad esempio Firenze, Modena, Livorno etc. Eppure, da parte dell’Amministrazione comunale, che si definisce progressista e attenta ai più deboli, non è arrivato alcun segnale concreto. La mozione, pur formalmente accolta e fatta propria da un gruppo consiliare di maggioranza, non è mai arrivata in aula. Il MoVimento 5 Stelle ha contribuito responsabilmente alla stesura di una proposta articolata, offrendo anche strumento di comunicazione a supporto, chiedendo solo un po’ di coerenza e coraggio. Ma dopo vaghe rassicurazioni e troppi rinvii, la questione è stata di fatto accantonata. A inizio anno, ci era stato riferito che erano in corso interlocuzioni con le organizzazioni sindacali per valutare l’impatto sui contratti in appalto. Ma ci risulta che alcuni settori risultano ancora ben al di sotto dei 9 euro l’ora: forse è proprio questo il nodo? Forse si teme di far emergere sacche di precarietà e sfruttamento anche all’interno dei servizi comunali? Intanto la povertà cresce anche nella nostra città.
Alla “Stazione di posta”, servizio pensato per persone senza fissa dimora, non arrivano solo migranti, ma anche lavoratori italiani e friulani che, pur avendo un impiego, non riescono a vivere dignitosamente. Lo confermano anche i dati della Caritas, che segnalano un aumento delle richieste da parte di cittadini in difficoltà economica. È questo il modello sociale che vogliamo per Udine? Ci chiediamo: il salario minimo è davvero una priorità per questa maggioranza? O si preferisce mettere la testa sotto la sabbia, mentre si taglia il nastro a una nuova panchina o si discute di un nuovo palazzetto dello sport? Noi pensiamo che il diritto a un lavoro dignitoso debba venire prima. Per questo rilanciamo pubblicamente la nostra proposta, aprendo nuovamente il dialogo anche con altre forze politiche presente in Consiglio comunale. I diritti non hanno colore, e la dignità del lavoro non può essere sacrificata per convenienze o equilibri interni. Il MoVimento 5 Stelle di Udine continuerà a battersi per una città più giusta, che non lasci indietro nessuno. E continuerà a ricordare alla maggioranza che le promesse, soprattutto quelle fatte al secondo turno, vanno onorate. Saremo presenti in piazza Matteotti, giovedì 15 maggio dalle 10.00 alle 20.00, con un presidio civico e una raccolta firme a sostegno della mozione.
Invitiamo tutti cittadini a partecipare, perché una Udine più equa è possibile – ma solo se la costruiamo insieme.