Comuni al voto in Fvg: spicca la vocazione artigiana, in media 65 imprese artigiane e 162 addetti
Che numeri ha il comparto artigiano nei 114 i comuni del Friuli Venezia Giulia che vanno al voto giugno prossimo? Se lo è chiesta la Confartigianato-Imprese regionale che ha scattato una prima istantanea di questo tessuto produttivo. Se i 114 Comuni fossero un territorio a sé. Se i 114 comuni costituissero un territorio a sé stante, quest’ultimo conterebbe una popolazione di quasi 299mila abitanti (298.931) pari al 25,0% del totale regionale. Una proporzione analoga riguarda il peso relativo dell’artigianato: questo “quarto” di FVG conta infatti 7.391 imprese artigiane vale a dire il 26,9% di tutte quelle iscritte all’apposito Albo. Questo tessuto produttivo dà lavoro a quasi 19mila addetti (18.721) per il 46% composti da titolari, soci e collaboratori familiari delle imprese e per il 54% da lavoratori dipendenti.
Morsano al Tagliamento:
il Comune medio Facendo una media dei 114 comuni al voto, si ricava l’identikit di un comune di 2.622 abitanti, ricco di 65 imprese artigiane in cui lavorano 164 persone. La situazione che più si avvicina a questa media è quella di Morsano al Tagliamento (2.680 abitanti, 68 imprese artigiane con 162 addetti) che quindi può essere considerato il Comune rappresentativo di questa tornata elettorale per questi parametri.
Il tasso di artigianalità
Se per “tasso di artigianalità” di un comune si intende il rapporto tra numero di aziende artigiane insediate e la sua popolazione notiamo che questo indicatore è pari al 2,47%; in altre parole ci sono quasi 2,5 imprese artigiane ogni 100 abitanti.
Si tratta di un valore nettamente superiore alla media regionale, pari al 2,30% e pertanto i comuni al voto sono caratterizzati da una vocazione artigianale più spiccata.
Il podio dei 3 comuni con il maggiore tasso di artigianalità vede al primo posto San Giovanni al Natisone con il 4,71%, al secondo Manzano con il 4,54% e al terso San Vito al Torre con il 4,24%. Si tratta di tre comuni che appartengano al Distretto della Sedia, in cui tradizionalmente si concentra una presenza consistente di aziende artigiane.
Le dimensioni che contano
Il tasso di artigianalità cresce sensibilmente al crescere della dimensione dei 114 comuni al voto. Ripartendo i comuni in 4 fasce di popolazione si ottiene la seguente suddivisione: 31 comuni sotto i mille abitanti, altri 31 con popolazione tra mille e duemila abitanti, 22 tra duemila e tremila e i restanti 30 oltre tremila.
Nella prima di queste fasce si contano 2,25 imprese artigiane ogni 100 abitanti, nella seconda 2,28, nella terza 2,40 e nella quarta 2,57 mentre la media complessiva si attesta a 2,47. Un dato che sembra rivelare come che centri dimensionalmente troppo piccoli non consentono sufficienti spazi di mercato per garantire la sostenibilità di un’attività artigianale, anche se i fattori rilevanti non possono ridursi al dato demografico.
Nei 30 comuni con più di 3mila abitanti si concentrano il 61% degli artigiani e il 65% dei corrispondenti addetti di tutto l’aggregato dei 114 comuni al voto; nelle due fasce comprese tra i mille e i 3mila abitanti si colloca il 33% delle aziende e il 29% degli addetti; nei 31 comuni con meno di mille abitanti l’artigianato pesa per il 6% sia in termini di aziende che di lavoratori.