Consultori, opposizioni presentano mozione in Consiglio regionale: Difendiamo e potenziamo i servizi sociosanitari pubblici di prossimità

In seguito alla chiusura dei due consultori di San Giovanni e San Giacomo di Trieste, e allo spostamento dei servizi per l’infanzia dai distretti di Valmaura, Roiano e San Giovanni, in Consiglio regionale approda una mozione firmata da tutte le opposizioni per la difesa e – anzi – il potenziamento dei servizi sociosanitari pubblici di prossimità. La mozione è stata calendarizzata nella seduta di giovedì prossimo primo febbraio.  «Abbiamo presentato una mozione per chiedere alla Giunta di sviluppare un piano per il potenziamento dei servizi sociosanitari pubblici di prossimità, in particolare consultori e distretti – afferma Giulia Massolino, consigliera del Patto per l’Autonomia – Civica FVG e prima firmataria della mozione sottoscritta dall’intera opposizione -. L’attacco incorso alla salute pubblica da parte della maggioranza è evidente e va fermato a livello politico. Visto che la precedente richiesta di audire le parti sociali è stata ignorata, nonostante fosse stata sottoscritta dall’intera opposizione come da regolamento, abbiamo chiesto anche di avviare un tavolo di confronto tra sindacati, associazioni, vertici ASUGI e parte politica. Infine, impegnamo la Giunta a dare mandato all’Azienda Regionale di Coordinamento per la Salute e alle Aziende Sanitarie regionali di individuare le soluzioni per colmare le gravi mancanze che il territorio già sta subendo». «C’è un merito, ovvero il rischio di una riduzione di servizi sul territorio, e c’è un metodo, quello del rifiuto di un confronto nelle sedi opportune, quelle istituzionali in primis, che respingiamo. Da qui il senso della mozione» commenta Roberto Cosolini, consigliere regionale del Partito Democratico. «Il presidente Fedriga afferma che i servizi socio sanitari pubblici, per essere efficienti, non sono ammissibili doppioni. Per quel che riguarda i consultori di Trieste supera se stesso e dimezza il numero. Il presidente dichiari una volta per tutte che non ci saranno limiti per chi offrirà il servizio privato che busserà alle porte dell’assessore per ottenere l’accreditamento e la convenzione per raggiungere il numero necessario di consultori così come obbliga la normativa nazionale» aggiunge Serena Pellegrino di Alleanza Verdi Sinistra.  «Accorpare servizi territoriali di prevenzione e assistenza primaria come i consultori familiari contraddice il senso stesso di cosa siano servizi “di prossimità” vicini ai cittadini. Si sta azzerando una cultura sanitaria ottenuta con molta fatica» Così si è espresso Furio Honsell di Open Sinistra.