Cuneo fiscale, la delusione della Cgil: «Taglio insufficiente e temporaneo». Pezzetta: “Effetti del tutto inadeguati di fronte alla perdita del potere d’acquisto dei salari”
«Una misura insufficiente e per di più di durata limitata. Siamo lontani a quello che serve per difendere il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti». Il segretario regionale Villiam Pezzetta sintetizza così l’insoddisfazione della Cgil per le misure sul taglio del cuneo fiscale previste dal Documento ei economia e finanza del Governo. «In base alle prime stime – spiega – stiamo parlando di benefici molto bassi in termini di reddito netto. Tutto questo di fronte a un’inflazione che nel 2022 ha viaggiato in doppia cifra e che continua a correre a ritmi sostenuti e a moltissimi contratti nazionali non rinnovati, sia sul versante del lavoro privato che nel pubblico impiego». Troppo poco, insomma, e a rafforzare la delusione, per la Cgil, c’è il giudizio profondamente negativo su scelte come l’estensione a 85mila euro della flat tax per gli autonomi, già inserita nella finanziaria 2023, e l’assenza di misure per il rafforzamento del contrasto all’evasione. «Temiamo che tutto questo – spiega ancora Pezzetta – avrà pesanti ripercussioni anche in termini di tagli alla spesa sociale, lasciando ai lavoratori dipendenti solo le briciole e nulla ai pensionati. Ecco perché le ragioni della nostra mobilitazione escono non soltanto confermate, ma addirittura rafforzate».