Da cinque mesi, le vaccinazioni all’Ospedale di Palmanova Fino a 600 al giorno, con i medici in pensione. Ma da lunedì, vaccinazioni trasferite a Latisana

Attivo già da dicembre, in oltre 5 mesi, il punto vaccinazioni attivato all’Ospedale di Palmanova ha raggiunto le 600 vaccinazioni giornaliere, partendo dalle 200 realizzate nel primo periodo di attività. Utilizzando gli spazi del centro prelievi e del corridoio velario, quattro medici in pensione e richiamati in servizio, assieme a trenta tra operatori socio sanitari e infermieri (di cui tre in quiescenza) e un amministrativo, gestiscono gli accessi, eseguono le vaccinazioni e seguono i vaccinati nelle prime fasi successive all’inoculazione.

“Uno dei primi attivi in regione. Grazie a questi medici che hanno deciso di impegnarsi per la guerra contro il virus. Da lunedì l’Azienda sanitaria ha comunicato che questo centro verrà trasferito a Latisana, nella palestra di una scuola. Credo e spero che sia solo una scelta temporanea e che sia ancora possibile per i cittadini della bassa friulana vaccinarsi qui a Palmanova. Rimangono garantite qui solo le seconde dosi”, commenta il Sindaco di Palmanova Francesco Martines.

Che aggiunge: “Utilizzare le strutture ospedaliere per le vaccinazioni permette di lavorare in un ambiente protetto e avere a disposizione tutti i servizi d’emergenza per eventuali reazioni avverse. Inoltre significa risparmiare sui costi d’allestimento: predisporre nuovi ambienti non nati per gestire questo genere di servizi, vuol dire dover pensare a gazebo e percorsi guidati, nonché necessitare di volontari che seguano la fase logistica”.

Le prime vaccinazioni a Palmanova son partite fin dal mese di dicembre. Dal lunedì al venerdì i medici si sono dedicati prima all’inoculazione agli operatori sanitari e, a seguire, a soggetti fragili e anziani. A Palmanova è anche attivo, presso l’ex Caserma Piave, un punto vaccinale gestito dai medici di medicina generale.

“La situazione vaccinale regionale è a macchia di leopardo, mancando un vero centro di coordinamento che possa adeguarsi rapidamente al variare delle richieste e delle disponibilità. Le agende son in continuo cambiamento, mancano ancora molti over60 e over70 da vaccinare, chi per paura chi per scarsa informazione, manca un sistema strutturato e coordinato che possa andare a domicilio delle persone impossibilitate a muoversi. Credo sia fondamentale poter garantire a tutti pari opportunità di accesso al vaccino, coprendo tutto il territorio regionale di centri attrezzati e organizzati”, conclude Martines.