Dimensionamento scolastico. Flc-Cgil: «No ai tagli, ai mega istituti e alla riduzione degli organici. La qualità dell’istruzione deve essere garantita»
Nessun legame con il calo demografico, ma solo la riproposizione di una logica di tagli che aveva già caratterizzato il piano di dimensionamento scolastico 2024-25 approvato dalla Giunta. La Flc-Cgil, con il suo segretario regionale Massimo Gargiulo, boccia così la proposta di piano 2025-26 in corso di discussione, presentata dall’assessore Rosolen. «L’adeguamento – dichiara Gargiulo – rinvia all’anno che verrà le scelte autenticamente programmatiche: intanto si taglia, poi si vedrà. Siamo di fronte anche a un corto circuito deliberativo: con una mano si taglia e con l’altra si impegnano somme del bilancio regionale per lenire, vedremo con quale efficacia, gli effetti dei tagli».
I nuovi tagli, spiega Gargiulo, riguardano in particolare i territori di Udine, Gorizia e Pordenone, con un totale di 32 figure in meno tra Dirigenti scolastici (16), e 16 Direttori dei servizi amministrativi (16). Scelte che aggravano un’impostazione già non condivisa dalla Cgil, che ha portato anche alla costruzione di mega istituti comprensivi come quello di Palmanova-Destra Torre, che riunisce 18 plessi, 3 scuole medie, 8 Comuni, scelta che per la Cgil «genera evidenti complicazioni organizzative e palesi squilibri fra i territori contermini».
Riduzione del personale Ata in conseguenza delle fusioni, aumento del numero medio di alunni per classe e gigantismo dei collegi docenti sono i principali rischi legati a questi tagli, «in una regione già abbondantemente spremuta nel corso degli ultimi 15 anni». Da cui la richiesta di «garantire gli organici docenti e Ata, dei Dirigenti scolastici e dei Dsga, tali da assicurare il mantenimento della qualità dell’offerta formativa», e di avviare «una verifica dell’organizzazione territoriale dei singoli istituti, di concerto con gli Enti locali e l’Ufficio scolastico regionale, per una migliore gestione degli organici».
Critiche, infine, anche alle scelte dell’Ufficio scolastico regionale nell’attribuzione degli incarichi ai Dirigenti scolastici, «fonte – commenta Gargiulo in coda alla sua nota – di ulteriori complicazioni organizzative e tensioni nella categoria.