dopo il trionfo di Kurt Elling, nuovo appuntamento con il Volo del jazz di circolo Controtempo
Dopo una serata salutata da venti minuti di applausi e standing ovation indirizzata al crooner di Chicago Kurt Elling e all’orchestra sinfonica dell’Accademia Naonis diretta da Valter Sivilotti in cui si sono innestati alcuni fra i migliori jazzisti friulani, con al pianoforte Glauco Venier – per la 14.edizione de Il Volo del jazz di Circolo Controtempo arriva un nuovo appuntamento: sabato 13 novembre, alle 21, il palco del teatro Zancanaro di Sacile accoglierà il sound londinese del Bill Laurance Trio. Protagonista dunque il pianista, compositore e arrangiatore inglese che ha intrapreso una fiorente carriera solista in seguito al successo mondiale del gruppo Snarky Puppy, la big band newyorkese nata nel 2004 e diventata in poco tempo una delle sigle più popolari del mondo del jazz e della fusion, tanto da sommare tre Grammy (2014, 2016, 2017), riconoscimenti delle maggiori riviste specializzate come Jazz Times e DownBeat, ma soprattutto raccogliere fans in tutto il mondo per il forte impatto live.
Bill Laurance, ora in tour con una sua formazione che comprende il bassista Jonathan Harvey e il batterista Marijus Aleks, ha pubblicato il suo album di debutto da solista, Flint, nel 2014, seguito poco dopo da Swift. Il 2016 è stato l’anno della sua terza fatica da solista, Aftersun, seguita dal primo album dal vivo registrato alla Union Chapel di Londra.
Del 2019 è invece il suo quinto album, Cables, in concomitanza con il lancio della sua etichetta discografica, Flint Music. Si tratta del suo primo concept album, un lavoro che trae ispirazione dalla crescita esponenziale della tecnologia: una registrazione interamente solista in cui Laurance suona ogni strumento. Le otto canzoni si tuffano in profondità in trame multistrato di tastiere elettroacustiche, piano e drum machine: tutti questi componenti sono impiegati per dare voce al potente tema dominante dell’album, che Laurance spiega così: “Cables è stato originariamente ispirato dal film Transcendent Man, un documentario sulla previsione del controverso tecnologo Ray Kurtzweil secondo cui avremo creato un robot cosciente entro l’anno 2029. Anche se questo sembra un po’ spaventoso – ha ovviamente profonde implicazioni per il modo in cui funziona la nostra società – l’idea mi ha eccitato”. Laurance ha recentemente contribuito anche al documentario, David Crosby: Remember My Name, e ha scritto la sua prima colonna sonora da lungometraggio per Un Traductor: entrambi i lavori hanno ricevuto una nomination al Sundance Film Festival. Prosegue intanto durante i concerti l’iniziativa “Shapes of jazz/Forme di jazz”: nel corso della rassegna, quest’anno, il pittore e illustratore pordenonese Andrea Venerus, insieme alla sua classe-laboratorio di disegno e pittura del Paff! ritrae le protagoniste e i protagonisti de Il Volo del Jazz durante le loro esibizioni.