Energia. Pd: Fvgreen norma inadeguata, scarica su comuni e non aiuta
I componenti del Gruppo del Pd nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia evidenziano che la tanto annunciata legge FvGreen, oltre a essere tardiva e insufficiente, scarica sui Comuni pesanti responsabilità sull’attuazione delle azioni per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e non prevede forme di incentivi per affrontare le forti problematiche derivanti dall’abnorme aumento dei costi dell’energia. Gli esponenti del Partito democratico, in una nota diramata a margine delle audizioni in IV Commissione sul disegno di legge FvGreen, affermano anche che la legge presentata dalla Giunta affida alle Amministrazioni comunali una grande responsabilità nell’attuazione delle filiere che il testo impone. Ossia, lo sviluppo sostenibile e le azioni di mitigamento e adattamento ai cambiamenti climatici. Sui Comuni vengono scaricate responsabilità senza nemmeno garantire strumenti sufficienti, affinché i territori possano davvero rispondere alle richieste. Inoltre, proseguono i dem, nel testo manca uno strumento per la riduzione del consumo di suolo, per l’abbattimento della produzione dei rifiuti e per la diminuzione di emissioni di gas. Secondo i consiglieri regionali del Pd, resta inoltre irrisolta una questione che già era stata da loro evidenziata in occasione della legge di stabilità 2022: cioè, i costi dell’energia e l’utilizzo di fonti rinnovabili. Chiedono, quindi, un censimento per capire quanto le superfici degli edifici pubblici comunali possano ospitare pannelli fotovoltaici e solare termico. Infine, conclude la nota, sarebbe necessario predisporre un ulteriore censimento che permetta di capire la situazione dell’illuminazione pubblica, affinché si possa intervenire per la sostituzione di punti luce obsoleti con nuove lampade led a basso impatto e consumo. Con questi strumenti in mano, questo l’auspicio, si potrebbe quindi procedere a un piano di interventi, insieme a un contestuale aumento dei trasferimenti ai Comuni per affrontare i maggiori oneri sui costi dell’energia.
Altro “film” quello raccontato dall’assessore
Di parere opposto l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro secondo cui con FVGreen la Regione dà forza di legge a una visione politica. “La severa crisi energetica iniziata già prima della guerra in Ucraina ha imposto, ha spiegato in una nota, l’esigenza all’Amministrazione regionale di sdoppiare in due norme separate l’impianto originario del disegno di legge FVGreen, dedicando un testo specifico alla questione energetica che l’inizio del conflitto ha peggiorato: la Regione sta lavorando con l’obiettivo di portarlo in approvazione entro fine anno, ponendo così le basi per garantire la sovranità energetica del Friuli Venezia Giulia. Così ha spiegato l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile nel corso delle audizioni sulla norma FVGreen in corso oggi in IV Commissione consiliare, precisando che l’obiettivo temporale è stato tarato in attesa dei decreti attuativi del Governo sui decreti legislativi e sulla direttiva RED II sulle fonti rinnovabili, dal momento che normare prima rischierebbe di essere una perdita di tempo. L’assessore ha ricordato che il disegno di legge FVGreen coinvolge tutti i livelli amministrativi e avvia un processo culturale profondo sui temi della sostenibilità ambientale, introducendo per la prima volta nell’ordinamento regionale gli strumenti per affrontare in modo strutturale l’attuazione della transizione ecologica. La Regione ha espresso consapevolezza sul fatto che i soli incentivi all’ultimo capo del ddl non sono sufficienti a concretizzare la transizione, ma ha rimarcato come sia una linea di partenza con forza di legge che potrà essere modificata, aggiornata, definita in alcuni aspetti in virtù di un mondo in continua e sempre più frenetica mutazione. Ascoltando tutti gli interventi – per lo più tutti positivi nei confronti degli obiettivi e dell’impianto delle norma – dei rappresentanti degli enti locali, delle categorie economiche, degli Atenei, delle associazioni ambientaliste e degli Ordini professionali, l’assessore ha rinnovato la disponibilità a integrare alcuni dei suggerimenti pervenuti – tra gli altri, l’enfasi sul ruolo delle comunità energetiche rinnovabili e sugli obiettivi concreti di economia circolare, la modifica che consideri la CO2 equivalente, l’importanza della formazione, l’attenzione alle iniziative di prossimità per rendere i cittadini co-protagonisti degli interventi – affinché il testo sia condiviso e migliorato.