Facebook e i video su maltrattamenti di animali segnalati e non rimossi

Ho passato le ultime due settimane a segnalare contenuti a dir poco raccapriccianti su Facebook, video consigliati sempre più macabri come lo smembramento di pesci vivi da parte di cuochi asiatici privi di empatia, come lo sfruttamento di animali esotici posti intenzionalmente in situazione di pericolo per realizzare video toccanti, per incrementare i parametri della propria pagina e trarne profitto. Non che prediliga necessariamente la visione di contenuti frivoli, tuttavia ritengo doveroso sensibilizzare le persone su tematiche delicate come le seguenti. Naturalmente mi rivolgo anche agli occidentali, dal momento che tantissime ingiustizie vengono perpetrate ai danni degli animali persino nel nostro amato occidente.

Sono stufo e sconfortato, accedere a social network per visualizzare video di questa natura mi inquieta più di un film horror del catalogo Netflix; ma più di questo mi tormenta il fatto che ogni segnalazione si sia risolta con un nulla di fatto, dal momento che lo smembramento di animali vivi, il loro sfruttamento, e quindi la totale mancanza di rispetto ai danni di queste povere creature non viola gli Standard della community di Facebook.
Certo la piattaforma mette l’utente in una condizione di fare ricorso rivolgendosi all’Oversight Board (un gruppo di esperti che prende decisioni indipendenti in merito ai contenuti segnalati), ma rimane da chiedersi come mai facebook abbia consentito la supervisione di un organismo come il seguente piuttosto che regolare gli algoritmi in maniera tale da censurare la divulgazione di contenuti come quelli precedentemente citati. Tutto questo è imbarazzante, ma anche tremendamente spaventoso.

Resto pertanto sbigottito di fronte alle politiche di social network come Facebook, che anziché sensibilizzare, sembrano contribuire alla divulgazione di video crudeli e malati, spingendo alcune persone a cercare visibilità e profitto attraverso contenuti insensibili.

Mathias PdS