Fvg, la cantieristica salva l’export nel 2024. Dinamica negativa per metallurgia, macchinari e apparecchiature elettroniche. Indagine Ires su dati Istat

Nel 2024, rileva il ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo, che ha rielaborato dati Istat, il valore delle vendite estere delle imprese del Friuli Venezia Giulia (pari a 19 miliardi di euro) è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al precedente anno (+0,2%, pari a circa 31 milioni in più). A livello nazionale la variazione è stata negativa (-0,4%); nel Nordest la variazione è stata complessivamente pari a -1,5%, solo il Trentino-Alto Adige registra un apprezzabile incremento (+1,9%), mentre Veneto ed Emilia-Romagna presentano delle dinamiche negative (rispettivamente -1,8% e -2%). Sempre nel confronto 2023-2024 si riscontra anche una sostanziale stabilità del valore delle importazioni della nostra regione (-0,2%); l’avanzo commerciale è dunque leggermente aumentato (+0,6%).
Gli andamenti settoriali
La dinamica rilevata è stata determinata da due tendenze contrapposte. Da un lato gli andamenti sensibilmente negativi di alcuni tra i principali comparti dell’economia regionale: prodotti della metallurgia (-5,3%), macchinari (-9,2%), apparecchiature elettroniche (-21,3%). Al contrario la cantieristica navale presenta una variazione particolarmente positiva (+46,9%), tanto da compensare le flessioni registrate; senza le vendite di navi e imbarcazioni, infatti, il risultato complessivo sarebbe stato pari a -5,2% (pari a quasi 900 milioni in meno). Tra gli altri settori di specializzazione dell’economia regionale si osserva un aumento delle esportazioni di prodotti alimentari e bevande (+8,7%) e una sostanziale tenuta del settore del mobile (-1%).
I risultati nelle province
Per quanto descritto in termini di dinamiche settoriali, si può rilevare che solo l’area isontina e quella giuliana evidenziano risultati nettamente positivi (+24% e +5,7%, i migliori dell’intero Triveneto); Udine registra un significativo decremento (-7,8%, che equivale a un calo di oltre 600 milioni di euro), Pordenone una lieve diminuzione (-1%). Per quanto riguarda l’area giuliana e quella isontina pesa naturalmente l’andamento della cantieristica navale; per la provincia di Udine si evidenziano le sensibili contrazioni dell’export di prodotti siderurgici e di macchine per impieghi speciali. Nell’ambito del Triveneto solo la provincia di Venezia evidenzia un risultato peggiore rispetto a quello della provincia friulana (-9%).
Le destinazioni geografiche delle esportazioni
In merito alle destinazioni geografiche dell’export delle imprese regionali, si osservano infine delle flessioni in relazione ai principali Paesi partner commerciali, in particolare la Germania (-6,7%) e l’Austria (-17,5%). In questo quadro negativo si segnala una crescita dell’export nel Regno Unito (+67,7%) e in Svizzera (+52,8%) grazie al settore della cantieristica navale, in Polonia (+12,4%) e in Ungheria (+18,4%) grazie all’export di prodotti della metallurgia.

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