FVG Pride a Pordenone, la replica al sindaco Ciriani: siamo i “benvenuti” ma nega il patrocinio ancor prima che venga richiesto

Il Pride del Friuli Venezia Giulia si terrà a Pordenone il 10 giugno: dopo l’annuncio sono arrivate subito le repliche da parte del Sindaco Ciriani e del Coordinatore di Fratelli d’Italia Pordenone Loperfido. Loperfido, in particolare, ha dichiarato che si tratta di “un evento a cui diamo il nostro benvenuto”, ma ha immediatamente messo le mani avanti: il Comune di Pordenone non darà il suo patrocinio alla marcia. Patrocinio che non è stato nemmeno ancora chiesto.

Son ben lontani i tempi del 2019, quando l’allora Assessore alla Cultura Tropeano, della giunta Ciriani, ha concesso il patrocinio del Comune di Pordenone all’unico evento organizzato dal FVG Pride 2019 proprio a Pordenone. Oggi Tropeano è Presidente del Consiglio Comunale: lui cosa pensa dell’opportunità di dare il patrocinio al Pride?

Il Sindaco Ciriani a sua volta ha subito negato il patrocinio, nega ogni responsabilità per il clima d’odio instaurato dalla sua giunta e ripete la solita vecchia storia di “Pordenone città prima in Italia per qualità della vita”. Se una singola statistica dice questo, allora non si può fare nessuna critica? Non si può migliorare niente? Senza contare che altre classifiche autorevoli, tra cui quella pubblicata da Lab24 (Il Sole 24 Ore), classifica Pordenone ben al di fuori della top ten: 29esima.

Diremo di più: la statistica tanto citata non tiene in considerazione nessun indicatore per il benessere della comunità LGBTQIA+. Faremo un esempio banale: il servizio offerto dalla sanità pubblica a una persona etero è ben diverso da quello che viene offerto a una persona queer, o anche “solo” a una donna.

Eppure in tempi meno sospetti (ovvero a novembre 2022) è stato lo stesso Sindaco a commentare la classifica così sulla sua pagina facebook: “[queste classifiche] Si basano su molti criteri: in alcuni svettiamo, in altri arranchiamo. Classifiche che non servono per autocelebrarsi. Servono per fare una diagnosi della situazione, per provare a migliorare i punti fragili e rafforzare quelli positivi. […] Le istituzioni, insieme a cittadini, imprese, associazioni rendono forte un territorio che ha dei fondamentali virtuosi e delle potenzialità straordinarie, un’energia che molti ci invidiano! Siamone orgogliosi!!”

Evidentemente, se le critiche e le proposte arrivano dalla comunità queer, la solfa è ben diversa. In quel caso, “siamo primi” significa “non avete niente di cui lamentarvi, tacete”. Addirittura, secondo il Sindaco “Pordenone è una città perfetta [sotto il] punto di vista [dei diritti] e nessuno viene discriminato”! Forse ci siamo sognati il fatto che il Comune ha deciso di uscire dalla rete RE.A.DY., la Rete Anti Discriminazione per le Pubbliche Amministrazioni. Forse ci siamo sognati l’episodio in cui una donna trans è stata aggredita a Pordenone mentre portava a spasso il suo cane. Forse ci siamo sognati il giorno in cui il Sindaco ha visto un foglio colorato a mano in una scuola con su scritto “pro LGBTQ” e l’ha trovata una vista talmente offensiva da spingerlo a scrivere su facebook per scagliarsi contro l’inesistente ideologia gender nelle scuole. Decisamente non ci siamo sognati l’ostilità del Sindaco verso il progetto A Scuola Per Conoscerci, che contrasta il bullismo omolesbobitransfobico nelle scuole. Il Sindaco preferisce difendere il proprio diritto a discriminare: lo ripete sempre, lui su “certe cose” non è d’accordo, parlare di certi temi è ideologico, è assolutamente fondamentale garantire le “indicazioni educative” anche “di chi la pensa diversamente”.

Come se la nostra esistenza, la nostra vita, il nostro sangue e il nostro orgoglio fossero solo pensieri, non realtà vissuta, problemi veri, persone con un volto che sentono questo scempio e capiscono benissimo cosa intende il Sindaco: voi non siete i miei cittadini. Cosa significa pensarla diversamente? Che cosa pensa davvero il Sindaco della nostra comunità? Ci piacerebbe che avesse il coraggio di dirlo, invece di scrivere un post contro un* student* delle medie che ha solo colorato un cartello.

Pordenone è orgogliosa, la sua comunità queer è orgogliosa e non si fa intimidire, nonostante il suo Sindaco e nonostante i silenzi della giunta di fronte alle sue dichiarazioni. Pordenone merita ed è di meglio, per questo abbiamo preso spunto dal grande lavoro che stanno svolgendo gli attivisti pordenonesi, che stanno portando avanti da mesi un bellissimo lavoro di aggregazione, gli aperitivi del venerdì #proudenone, per questo il nostro motto per il FVG Pride 2023 include questo hashtag: “Resistenza in Corso – #proudenone”.

L’associazione FVG Pride invierà comunque richiesta formale di patrocinio al Comune, e invita la giunta a incontrarci in tale occasione per parlare di cosa comporta il patrocinio e cosa potrebbe fare il Comune per rendere la città più accogliente e inclusiva per le persone LGBTQIA+, se questo è davvero un obiettivo dell’attuale giunta.