Giornata della memoria 2021 – Associazione Apertamente organizza un momento di riflessione sulla tragedia dell’Olocausto
La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, come “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio e, a rischio della propria vita, hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
La legge cerca di prendere in carico il ricordo tremendo di quanto è accaduto e la responsabilità preventiva di una comunità nei confronti del futuro.
Lo scopo indicato dalla legge nell’articolo 2, è proprio quello di “conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere”.
Primo Levi, il grande scrittore italiano deportato e sopravvissuto al lager di Auschwitz, ha scritto che ogni qualvolta si pensa che uno straniero, o un diverso da noi, è un Nemico, si pongono le premesse di una catena il cui tragico approdo è il Lager, il campo di sterminio.
Anche quest’anno l’Associazione culturale Apertamente celebrerà il Giorno della Memoria anche se, vista la perdurante situazione pandemica, con modalità diverse dagli anni scorsi.
Il prossimo 27 gennaio sarà online, anche a diffusione nazionale, un importante momento di riflessione sulla tragedia dell’Olocausto e sul dovere di ricordare.
Organizzata assieme a èStoria , Coop Alleanza 3.0, Kulturni dom e con la collaborazione del Collettivo Terzo Teatro di Gorizia, l’iniziativa sarà visibile sul sito e il canale Facebook dell’associazione Apertamente e degli altri collaboratori, a partire dalle ore 18.
Si inizierà con un filmato introduttivo dalla Risiera di San Sabba a cura dello storico e ricercatore Tristano Matta L’edificio, oggi monumento nazionale, oltre ad essere campo di detenzione e smistamento verso i tanti lager in Germania e nell’Est Europa fu trasformato dai nazisti anche in forno crematorio, unico in Italia, a partire dal 4 aprile 1944, con la cremazione di settanta cadaveri di ostaggi fucilati il giorno prima nel poligono di tiro di Opicina.
Seguiranno due letture sceniche: la prima dallo spettacolo teatrale “Savina – storia di una madre triestina deportata nei lager nazisti”, vicenda ricordata nel libro di Marco Coslovich, da parte degli attori Giorgio Amodeo e Tatiana Malalan; la seconda da “La Notte” di Eli Weisel, premio Nobel per la pace nel 1986, come riconoscimento del suo impegno a favore della convivenza tra i popoli e contro ogni discriminazione, da parte Giuliana Colella.
A chiusura alcuni brani dalla tradizione ebraica eseguiti dal coro giovanile Audite Juvenes diretto dalla maestra Gianna Visintin, con l’accompagnamento musicale di Rossella Fracaros al pianoforte e di Stefano Cascioli al violino.
Pure nelle difficoltà del momento che ci costringono al distanziamento, Apertamente ,assieme agli altri collaboratori dell’iniziativa, ha voluto confermare il suo impegno per ricordare la più grande tragedia del secolo scorso, affinché la memoria di ciò che è accaduto non sia mai smarrita e ci guidi nella costruzione di un mondo senza più odi razziali, etnici e religiosi.