L’orribile blocco navale funziona: Alarm Phone: barca di migranti si è rovesciata, decine di morti

foto di alarm phone

In questi giorni si è detto che il “blocco navale” tanto propagandato da Giorgia Meloni prima delle elezioni non funzioni. Vero solo parzialmente, perchè ci sono vari modi per “bloccare” barconi e barchini di migranti. Non serve usare armi e violenza, basta lasciar fare alla natura con l’aiuto della sedicente guardia costiera libica e rimanere indifferenti scudandosi dietri al gioco delle competenze e responsabilità territoriale. L’ultimo episodio si è drammaticamente perpetrato nelle ultime. Alarm Phone ha riferito che la barca con 47 persone a bordo avvistata ieri in grave difficoltà si sarebbe ribaltata e decine di persone sarebbero annegate. Ufficialmente ci sarebbero  30 dispersi e 17 superstiti, ma ovviamente i “dispersi” sono tali solo perchè si è in assenza dei corpi.

“Secondo diverse fonti la barca si è rovesciata stamattina e molte delle 47 persone a bordo risultano disperse. Alarm Phone aveva informato tutte le autorità alle 2.28 di sabato, segnalando la situazione di pericolo. Nessuno è intervenuto per oltre 24 ore” denuncia in un tweet Mediterranea Saving Humans.  Secondo @alarm_phone siamo di fronte a un nuovo caso di naufragio che ha dei colpevoli.  “Il barchino avvistato ieri dal nostro aereo #Seabird non è stato soccorso in tempo. Ancora un’omissione di soccorso. Ancora tragedie” scrive su Twitter Sea-Watch Italy. Alarm Phone aveva scritto su Twitter di aver ristabilito i contatti con i 47 migranti in fuga dalla Libia a bordo di una barca alla deriva nel Mediterraneo centrale: “Le persone in difficoltà ci hanno chiamato di nuovo questa mattina. Più di 24 ore dopo il nostro avviso iniziale alle autorità, sono esausti e ancora in mare, a combattere il vento e le condizioni meteorologiche avverse. Esortiamo le autorità a coordinare un salvataggio il prima possibile e portare le persone al sicuro in Italia”.  Secondo le prime informazioni, la barca – che per tutta la notte sarebbe stata monitorata da alcuni mercantili in attesa dell’arrivo dei soccorsi – si sarebbe rovesciata questa mattina all’alba. Da ieri, l’Imrcc Roma aveva dato istruzioni ai mercantili, assumendo il coordinamento dell’operazione Sar e chiedendo alla guardia costiera libica di intervenire, ma non risulta siano mai state mobilitate le navi militari operative nell’area per le missioni Eunavformed e Irini.  Bisogna aggiungere che i mercantili non sono attrezzati per operazioni di soccorso e con la loro mole non sono in grado di accostare un barchino.   La Guardia costiera italiana accusa Libia e Malta: “L’intervento di soccorso è avvenuto al di fuori dell’area di responsabilità SAR italiana registrando l’inattività degli altri Centri Nazionali di coordinamento e soccorso marittimo interessati per area”.