“Il Mito dell’Arte Africana nel ‘900. Da Picasso a Man Ray, da Calder a Basquiat e Matisse”. A Trieste, Magazzino 26 (Sala Carlo Sbisà)

A Trieste, la mostra “Il Mito dell’Arte Africana nel ‘900. Da Picasso a Man Ray, da Calder a Basquiat e Matisse” sarà aperta al pubblico in occasione delle festività pasquali, domenica 9 e lunedì 10 aprile, dalle ore 10.00 alle ore 20.00, al Magazzino 26 (Sala Carlo Sbisà).

Nel proporre oltre 100 opere d’arte africana (di 100 / 120 anni di vita) e quasi 50 opere d’arte del Novecento, la mostra è curata da Vincenzo Sanfo, Anna Alberghina e Bruno Albertino e consente di cogliere perfettamente l’aspetto immortale del mito africano, con una vasta sezione dedicata a Picasso e con le opere di Matisse, Calder, Gauguin, Man Ray, fino ad arrivare ai più contemporanei Mimmo Paladino, Basquiat e Xu de Qi.

L’interesse per l’arte africana nasce ufficialmente nel 1906, quando Henri Matisse e altri artisti iniziano a collezionare opere africane e a utilizzare quegli stilemi nella loro arte. In quel periodo Parigi diventa il centro del mercato dell’arte africana e i grandi galleristi, come Paul Guillaume, Charles Ratton e Joseph Brummer contribuiscono a promuoverla e ad accrescere la sua popolarità. Gli artisti delle Avanguardie parigine intraprendono un percorso di ricerca, che in alcuni casi da origine a rivoluzionarie correnti artistiche, prima fra tutte il Cubismo. Picasso, il suo fondatore, realizza Les demoiselles d’Avignon (1907), non solo manifesto del movimento cubista, ma opera che presenta, tra le altre, delle figure femminili con volti perfettamente assimilabili alle maschere africane.

“Il Mito dell’Arte Africana nel ‘900. Da Picasso a Man Ray, da Calder a Basquiat e Matisse” è prodotta da Navigare in co-produzione con Diffusione e Cultura e promossa dal Comune di Trieste con il supporto di Trieste Convention and Visitors Bureau e PromoTurismoFVG.

In foto di Fabrizio Ruzzier alcuni aspetti del percorso espositivo
SITO UFFICIALE MOSTRA
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