Il punto sulla situazine del lago di Barcis secondo il Comitato Valcellina

In una nota il Comitato Valcellina spega l’attuale situazione dell’invaso di Barcis, scrive il Comitato:
” Milioni di m3 di ghiaia interriti nell’ invaso di Barcis che, dal 1999, attraverso l’ obbligatorio “Progetto Progetto di Gestione dell’ invaso ” la Regione avrebbe dovuto richiedere al Concessionario idroelettrico sia di rimuovere sia di evitare, attraverso interventi preventivi idraulico- forestali, a monte, che vi entrassero cosi copiosi. Fino agli anni 60 -70 si rimuoveva con buonsenso e lungimiranza a monte dell’ invaso la ghiaia e le briglie, venivano pulite, onde evitare che i sedimenti o altro entrassero nel lago. Poi no. Con le piogge nell’ invaso vi entra di tutto, tronchi e ramaglie e vi restano e vi marciscono dentro. Non si sa chi debba rimuoverli. Una volta i guardiadighe recuperavano manualmente questo legname, poi no. Dopo la Vaia, nel 2019, il legname entrato nel lago è stato rimosso a enormi spese solo del Comune, non del Concessionario. Per questo legname lasciato marcire nell’ acqua, le linee dell’ acquedotto dei Comuni di Aviano e di Montereale Valcellina, alimentati da questa nostra acqua, hanno avuto problemi di potabilità: han dovuto portar e ai residenti l’ acqua con le cisterne. Problemi di potabilità si sono ripresentati anche mesi fa. Infatti ancora ramaglie e tronchi vagano nell’ invaso e sono depositati sulle sponde, senza che nessuno li rimuova, per poi sprofondare nel fango. Eppure tutto quanto entra nell’ invaso, ghiaia e tronchi, sarebbe da rimuovere a carico del Concessionario attraverso quel “Progetto di gestione dell’ invaso ” che dovrebbe tanto stare a cuore alla nostra Regione che ha la competenza nel tutelare la risorsa idrica e il controllo del suo uso. L’ invaso è un corpo idrico infatti di proprietà della Regione, un bene demaniale pubblico e come tale questo Ente pubblico dovrebbe assicurarci che sia e resti in buono stato di salute e che mantenga il volume di acqua originario. Eppure la Regione non lo ha tutelato. Il nostro invaso, proprio perché interrito, sta diventando una palude di acqua putrescente e morta alla vita. Si parla dopo decenni e decenni dello sghiaiamento, dei suoi costi stratosferici e di chi debba pagarli e la Regione non ha mai osato coinvolge il Concessionario a fare la propria parte nel mantenere e recuperare il volume utile, come le leggi invece lo richiedono . Allora che si cominci a fargli almeno rimuovere il legname che giace nell’ invaso affidatogli in gestione. Rimozione del legname sospeso che potrebbe essere fatta manualmente dai guardiadighe sopra una barchetta oppure acquistando degli sgrigliatori idraulici che svolgano la funzione di rimuoverlo accumulandolo contro una griglia. Insomma, il Comitato, stanco di tali inerzie, chiede ai sindaci di farlo partecipare al Laboratorio dello sghiaiamento del lago di Barcis creato dalla Regione, come sollecita l’ Agenda 21, affinché ogni decisione in merito venga partecipata dal territorio e non solo subita, come è stato finora. Chiede alla Regione che imponga da subito al Concessionario almeno di rimuovere le ramaglie e tronchi dall’ invaso. E poi chiede alla Regione che venga imposto da subito al Concessionario Edison di recuperare, entro la scadenza della concessione nel 2029, almeno il volume dell’ invaso che c’era al momento che ha acquisito la Concessione, senza se e ma.