Il sabato fascista
Fascista è chi fascista fa, e dopo i fatti di Roma, ma anche quelli di Milano e di Trieste (con l’assedio alla sede Rai di 15 giorni fa) appare chiaro che quel “movimento” certamente eterogeneo ma prevalentemente acefalo, si è lasciato strumentalizzare da consistenti frange che oscillano fra il più ottuso sovranismo individuale e le organizzazioni neofasciste, che non vedevano l’ora di avere una schiera di utili idioti dietro e dentro i quali nascondersi per le finalità che nulla hanno a che fare con vaccini e green pass. La prova si è avuta ieri, l’obiettivo scelto per la loro azione più eclatante è tutto politico, la Cgil che come è noto ha assunto posizioni critiche nei confronti del green pass. In realtà quei manipoli di violenti volevano colpire un simbolo della democrazia, non a caso l’immagine evocatrice più ricorrente in queste ore è l’assalto alla camera del lavoro di Torino nel 1921, assalto che diede l’avvio alla stagione delle violenze fasciste che sfociò in un ventennio di lutti, guerra e tragedie. Chi si lascia strumentalizzare non è innocente e non basta mettersi davanti alle telecamere dei “giornalisti terroristi” a mani alzate dicendo spavaldamente non “non siamo di forza nuova” ma siamo italiani, perchè italiani sono anche quegli oltre 40 milioni che hanno liberamente scelto di vaccinarsi con “disciplina e onore”, ma non certo senza una dose di apprensione, ma valutando semplicemente che 140000 morti e la possibilità di ingrossarne il numero, fosse valutazione sufficiente per correre un minimo rischio che i numeri del resto raccontano essere davvero risibile. Per essere democratici non basta gridare “libertà, libertà” pensando che questa sia l’assoluta possibilità di fare quello che si vuole in barba alla convivenza civile e per di più senza pagarne alcuna conseguenza. Non solo quindi è assolutamente necessario rompere questa nuova edizione del “sabato fascista” e bene ha fatto la Cgil nazionale, ritrovando su questo unità con Cisl e Uil ad indire una manifestazione nazionale antifascista per il lavoro e la democrazia”, ma servirà evitare che qualche possibile disagio in alcune aziende possa fare allentare le decisioni già assunte dal governo. “L’assalto squadrista alla sede nazionale della Cgil hanno spiegato i tre leader sindacali Landini, Sbarra e Bombardieri – è un attacco a tutto il sindacato confederale italiano, al mondo del lavoro e alla nostra democrazia. Chiediamo che le organizzazioni neofasciste e neonaziste siano messe nelle condizioni di non nuocere sciogliendole per legge”. “E’ il momento – concludono Landini, Sbarra e Bombardieri – di affermare e realizzare i principi e i valori della nostra Costituzione. Invitiamo, pertanto, tutti i cittadini e le forze sane e democratiche del Paese a mobilitarsi e a scendere in piazza sabato prossimo”. Ma c’è di più non basterà una risposta della società civile, servirà che la politica eviti i distinguo, infatti gli eventi romani mettono in evidenza struggente le contraddizioni nella maggioranza di governo e riaprono una crepa profonda con la Lega che – insieme a Fdi non trova di meglio dopo aver dato una blanda solidarietà che puntare il dito contro il ministro Lamorgese, chiedendone le dimissioni. Speriamo solo che Draghi tenda la barra dritta e non mostri cedimenti sul terreno del green pass.