Intersindacale medica Fvg: “Gestione della sanità regionale delirante e incoerente”. Scavalca Riccardi e chiede l’intervento del Presidente Fedriga
La Cgil e un centinaio un di associazioni, giovani e pensionati, ieri erano in piazza a Roma per difendere il diritto alla salute e chiedere il rilancio del Servizio sanitario nazionale. Piazza del Popolo era davvero gremita dimostrando la centralità del tema, percepito in maniera trasversale sia dai lavoratori del settore che dai cittadini utenti. Pazienti che hanno giustamente perso la pazienza. Problemi comuni all’intero paese anche se vi sono criticità maggiori in alcune aree rispetto ad altre, e fra queste, c’è anche il Friuli Venezia Giulia, un tempo considerata regione virtuosa ed attrattiva e che oggi invece e vive una drammatica emergenza sanitaria. La riprova non solo dalla cronaca di questi mesi, anni se consideriamo l’intera fase Covid usata come una foglia di fico dietro alla quale nascondere “vergogne” che nulla o poco avevano a che fare con la pandemia. Così oggi, per l’ennesima volta, a lanciare l’allarme è l’Intersindacale della Dirigenza Sanitaria FVG che riunisce le sigle sindacali dei medici che parla in maniera diretta e testuale di “Gestione della sanità regionale delirante e incoerente”. “Siamo veramente alla frutta, dicono i medici, da una parte ARCS che non ottempera al ruolo di gestione delle assunzioni di tutto il personale regionale sdoganando procedure e percorsi non coordinati alle singole Aziende, dall’altra la Direzione Centrale Salute che dalla sera alla mattina manda a casa i lavoratori precari e applica un inconcepibile blocco delle assunzioni in ASUGI, dall’altra ancora la Regione che incentiva e sostiene le esternalizzazioni selvagge e incontrollate di PS, 118, PPI e Radiologie in ASUFC e ASFO. Il tutto, proseguono medici, in pieno periodo estivo, con la necessità di far riposare il personale dirigente provato e demotivato, con la riduzione di servizi e le chiusure di interi reparti e in un momento delicatissimo per le liste d’attesa di interventi chirurgici e prestazioni specialistiche che presentano tempi biblici”. “Il tutto in una cornice di vergogna nazionale per gli ultimi risultati del report GIMBE (tra le peggiori Regioni d’Italia nel recupero di tempi, prestazioni e screening oncologici post COVID) e del progetto bersaglio della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (pessima performance sui tempi di attesa della chirurgia oncologica)”. “Di fondo, proseguono in un crescendo di giusta indignazione, non ci sarà mica l’unica inaccettabile idea di consegnare sempre più pezzi del nostro SSR al privato?” “Le seguenti OOSS manifestano vivissimo sdegno e seria preoccupazione per questa linea regionale, richiamano l’attenzione di amministratori, politici e cittadini-utenti e richiedono un fermo intervento del Presidente Fedriga a garanzia, tutela e salvaguardia del nostro sistema sanitario pubblico”. Il documento che in sostanza sfiducia l’assessore alla salute Riccardo Riccardi rivolgendosi direttamente al presidente Fedriga porta la firma di AAROI EMAC – A. Peratoner, ANAAO ASSOMED – M. Tosto FP CGIL Medici – L. Fabi, CISL Medici – N. Ventrella UIL FPL – S. Bressan.