Ipotesi acciaieria a San Giorgio di Nogaro siamo alle comiche. La Lega Fvg si dice contraria e resisterà, o farà finta, contro il governo Meloni

Sull’ipotesi di acciaieria a San Giorgio di Nogaro si addensano le nubi nere, anzi verdi, dato che un no arriva dalla Lega che annuncia la presentazione di un emendamento a Roma contro la nomina di un commissario come previsto dal Decreto Legge  104/2023 del Governo Meloni concernente “disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici” ed in particolare quell’articolo 13 scritto e disegnato su misura e che ora la Lega Fvg disconosce. Ricordiamo che l’art 13 citato dispone che “Il Consiglio dei ministri può con propria deliberazione, su proposta del Ministro delle imprese e del made in Italy, dichiarare il preminente interesse strategico nazionale di grandi programmi d’investimento esteri sul territorio italiano, che richiedono, per la loro realizzazione, procedimenti amministrativi integrati e coordinati di enti locali, regioni, province autonome, amministrazioni statali e altri enti o soggetti pubblici di qualsiasi natura. Per grandi programmi d’investimento esteri si intendono programmi di investimento diretto sul territorio italiano dal valore complessivo non inferiore all’importo di un miliardo di euro. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri è nominato, d’intesa con il Presidente della regione territorialmente interessata, un commissario straordinario di Governo per assicurare il coordinamento e l’azione amministrativa necessaria per la tempestiva ed efficace realizzazione del programma d’investimento individuato e dichiarato di preminente interesse strategico ai sensi del comma 1. Insomma una norma disegnata e scritta palesemente per soddisfare appieno i desiderata della Danieli. Ora la Lega Fvg che evidentemente si era “distratta” ha annunciato la presentazione di un emendamento a Roma per escludere il Friuli Venezia Giulia dall’applicazione dell’ultimo decreto legge, che prevede un commissario di governo per investimenti esteri superiori al miliardo di euro.  Bisogna dire che anche se l’iniziativa è targata dai parlamentari Marco Dreosto, segretario regionale del Carroccio, e Graziano Pizzimenti, componente della commissione infrastrutture, è probabile che a livello romano la proposta di emendamento verrà cassata in nome dell’interesse nazionale (basti ricordare il caso Piombino). Probabilmente, noi continuiamo ad essere maliziosi, la manovra serve localmente per giustificarsi dinnanzi a cittadini e sindaci ma è solo una “ammuina” prova ne sia che il leghista gran Mogol Fedriga continua a fare il pesce in barile.