Ius scholae: Niet scontato di Fedriga, aperture da Forza Italia

Il presidente dell giunta regionale Fvg Massimiliano Fedriga, autoproclamato “governatore” carica inesistente nell’ordinmento,  ha spiegato rispetto alla questione  cittadinanza di essere  in linea con le veline del suo partito: «nel nostro paese non esiste una criticità da questo punto di vista, essendo l’Italia uno dei paesi europei che concede più cittadinanze». Inoltre, Fedriga vede nella cittadinanza una sorta di diploma premio  che certifica una avvenuta integrazione “altrimenti , ha detto, si corre il rischio che venga concessa in un modo improprio o che ci possano essere delle distorsioni. «Certamente questo può avvenire attraverso un percorso scolastico, ma anche con un’integrazione di tutto il nucleo familiare». Dimenticandosi Fedriga di raccontare quanto siano difficili i ricongiungimenti familiari, causa le norme attualmente in vigore. Ovviamente il muro ideologico posto da Fedriga è funzionale a bloccare sul nascere l’apertura nazionale di Forza Italia sulla questione dello Ius scholae , apertura al quale si sono subito adeguati i consiglieri azzurri regionali, in testa Novelli e Cabibbo che vedono con favore l’ipotesi di legare il diritto al compimento di un ciclo scolastico completo nel nostro paese per i ragazzi di seconda generazione, figli di genitori stranieri residenti, che oggi devono aspettare il compimento dei 18 anni prima di poter richiedere la cittadinanza, anche se sono nati in Italia e hanno completato un ciclo di studi. Secondo Novelli, “sono giovani che studiano con i nostri figli, e vivono e condividono la realtà di un Paese che sentono loro”. Cabibbo, dal canto suo, vede nello ius scholae “un veicolo prezioso per abbattere muri ideologici e costruire ponti solidi e duraturi verso un orizzonte di civiltà e di piena consapevolezza, anche per l’inclusione sociale e l’integrazione”. Tanto e bastato, perchè Fedriga alzasse il muro provocando parole dure da parte della deputata Dem Debora Serracchiani che, riporta il Tgr Rai, afferma che «L’inverno demografico, con le conseguenze sul sistema previdenziale e produttivo del nostro Paese non si combatte con le ciarle sulla “etnia latina” di Vannacci. Invece di integrare i ragazzi di prima e seconda generazione per farne cittadini italiani a tutti gli effetti, la destra crea ghettizzazione, malessere sociale e insicurezza. In questo quadro – conclude Serracchiani – Fedriga dice che va bene così: non è vero e lo sa». Sulla questione si è espresso anche il Consigliere Regionale di Open Sinistra Fvg Furio Honsell secondo cui: “È indubbio che individuare nuovi percorsi per l’acquisizione della cittadinanza italiana per i numerosi studenti stranieri che frequentano le nostre scuole sia un passo urgente e positivo per tutti: per i ragazzi, per i loro genitori che lavorano in Italia e pagano le tasse, e per il nostro sistema socio-economico, che ha bisogno di giovani”. “Forse non tutti sanno – continua Honsell – che ci sono istituti comprensivi a Udine in cui si parlano più di trenta lingue madri tra gli alunni, i quali, con diligenza, frequentano la scuola ogni giorno, sviluppando la loro personalità attraverso il sistema educativo del ‘bel paese dove il sì suona’. Salutiamo quindi positivamente le proposte che vengono anche da forze politiche che fino a ieri avevano rifiutato di considerare queste possibilità”. “Come Open Sinistra Fvg – conclude l’esponente delle Opposizioni – esprimiamo invece grande delusione per la posizione reazionaria di Fedriga, al quale suggeriamo di visitare le nostre scuole dell’obbligo per rendersi conto di quanto siano multietniche le nostre classi e di quanto sia forte sia il potere dell’educazione nella formazione della cittadinanza”.