Il Consiglio regionale a maggioranza approva la manovra finanziaria d’autunno Centrodestra a favore, opposizioni contrarie

Dopo una due giorni di lavori il Consiglio Regionale ha approvato ieri 16 ottobre a poco prima delle 21 la manovra di assestamento di bilancio autunnale. Scontato il risultato finale di 26 a 15 che rispetta gli equilibri fra maggioranza e opposizioni come è scontato il fatto che la discussione sembra ormai fine a se stessa. Purtroppo la politica del terzo millennio vede il ruolo delle assemblee legislative, siano esse regionali che parlamentari viziate dalla rigidità degli schieramenti ma soprattutto chiamate alla semplice vidimazione delle scelte prese dai vertici, siano essi di governo nazionale che locale. Una apparente “semplificazione” che in realtà è lesiva dello stesso concetto di democrazia.

Secondo l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli  “il ddl multisettoriale mette a disposizione del territorio regionale 266,5 milioni di euro di risorse per fornire risposte concrete in tutti gli ambiti principali della vita della comunità del Friuli Venezia Giulia, confermando una politica attenta che interviene dando priorità alla Salute, agli Enti locali e al Sistema produttivo, dando risposta alla crescente richiesta di accesso al credito da parte di imprese e aziende agricole, mantenendo una costruttiva visione d’insieme”.
È la valutazione dell’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli in merito ai lavori d’Aula sul disegno di legge 26.
“Questa manovra, grazie a una costante crescita del sistema regionale e alla nostra autonomia, ci ha permesso di destinare risorse importanti secondo un metodo di efficientamento della spesa, consentendoci di dare risposta alle necessità espresse dal territorio. Le misure adottate – ha rilevato Zilli – sono il completamento di quelle già approvate nella manovra di assestamento di bilancio estiva, in continuità con le scelte politiche finanziarie effettuate a inizio anno. La Giunta è già al lavoro per predisporre la Legge di Stabilità che sarà presentata al Consiglio regionale a metà novembre”.

 

Gli stanziamenti

Riflessioni generali a parte veniamo ai contenuti di questa manovra d’autunno che conta su oltre 266 milioni di risorse, derivanti principalmente da maggiori entrate tributarie di cui oltre 150 saranno destinati al comparto salute. I poco piì di 100 miloni restanti saranno assorbite dai Fondi di rotazione (40 milioni per l’agricoltura e 20 per il Frie), da nuovi contributi a PromoTurismoFvg e a iniziative legate a Go!2025. “briciole o poco più a fondi per la riqualificazione degli immobili, viabilità locale, rette per asili nido.

Come accennato in apertura la parte del leone in questa manovrina bis la farà la salute con uno stanziamento di circa 154 milioni nelle mani dell’assessore Riccardi a favore degli enti del servizio sanitario regionale con alcuni danari di cui comunque è già indicata la destinazione: 1 milione di euro per la Fondazione Progetto autismo di Tavagnacco per una struttura di co-housing, un altro milione per i trust destinati alle persone con autismo, 500mila euro all’istituto Rittmeyer di Trieste, 656mila euro per la manutenzione dei centri diurni comunali per persone con disabilità. Previsto l’integrale scorrimento della graduatoria sui progetti di invecchiamento attivo, mentre ulteriori 152mila euro vengono destinati alle gestanti in difficoltà.
La logica resta comunque quella dei finanziamenti a pioggia in ogni settore a cominciare dallae “attività produttive”: 2,4 milioni serviranno per incentivi alle aziende aper acquisire macchinari e impianti, 700mila sono indirizzati a Friuli Innovazione. È stato inoltre deciso il coinvolgimento di Fvg Plus nei fondi di garanzia ai Confidi, con una dotazione finanziaria di 14 milioni, mentre il Coseveg del Monfalconese vede aumentare la sua dotazione di 11 milioni. Frutto di un emendamento di giunta l’iniezione di ulteriore liquidità al Frie, il Fondo di rotazione iniziative economiche: la posta inizialmente prevista era di 20 milioni ma è stata incrementata di 10 milioni. Ampliata infine la gamma degli esercenti che beneficeranno dei contributi per il ristoro dei danni commerciali causati dalla frana di Monte Croce Carnico.
4,1 i milioni assegnati a PromoTurismo Fvg serviranno a finanziare i lavori di ammodernamento del palaghiaccio di Piancavallo e il nuovo bacino di innevamento sul monte Zoncolan. 1,78 milioni per l’ammodernamento delle unità immobiliari a uso turistico. Incentivi verranno garantiti alle imprese che intendano realizzare alberghi ad almeno 4 stelle in aree del territorio regionale che verranno individuate dalla Giunta. In vista di GO2025 vengono stanziati 500mila euro da destinare a PromoTurismo Fvg per l’organizzazione di grandi eventi.
Posta ricca da ulteriori 40 milioni quella che vedrà incrementare la dotazione del Fondo di rotazione per interventi nel settore agricolo, portando il totale a 61 milioni. Con un emendamento, 600mila euro sono stati assegnati alla comunità di montagna della Carnia per realizzare una foresteria e una struttura logistico-ricettiva a servizio degli atleti delle discipline sportive invernali.
Vengono anche assegnati dalla manovra 6,4 milioni per la manutenzione delle infrastrutture portuali e di navigazione interna, e 1,7 milioni per progettazione e realizzazione dei parchi tematici. Tramite gli emendamenti sono arrivati 5,1 milioni per i lavori di escavo del canale di accesso al porto di Monfalcone, 2 milioni di rimborso ai gestori degli impianti per la fornitura di carburante agevolato, 480mila euro ai Comuni per i centri di raccolta dei rifiuti. Altri stanziamenti vari vedono 15 milioni per finanziare l’elettrificazione della linea ferroviaria Udine-Cividale, 4,1 milioni (a cui si aggiunge 1 mln per Fvg Strade) per riaprire ai mezzi leggeri il viadotto di Pontebba, 2,5 milioni alla Protezione civile per fronteggiare gli effetti delle recenti frane, 1 milione per la progettazione del cavalcaferrovia di Cormons. Altri 2 milioni andranno all’Edr di Udine per interventi legati al passaggio del Giro d’Italia, 1,5 milioni per il sistema viario dell’ospedale di Pordenone, 1 milione al Comune di San Daniele per il completamento della ciclovia Fvg 6.
Uno stanziamento di 3,5 milioni servirà a un intervento “culturale” nella galleria Bombi di Gorizia che prevede la realizzazione di un’installazione audiovisiva. Ulteriori 128mila euro andranno a finanziare iniziative per gli 80 anni del ritorno di Trieste all’Italia, somma che porta il totale degli stanziamenti per quell’evento a 332mila euro. Finanziato anche il Comune di Cividale per gli arredi del centro Podrecca (200mila euro) e per la ristrutturazione del teatro delle Orsoline (400mila). Mezzo milione di euro andrà al Comune di Trieste per un evento espositivo al Salone degli Incanti.
Assegnati 2 milioni al Comune di Lignano per la manutenzione straordinaria dello stadio Teghil in vista dei Giochi Eyof 2027. Con un emendamento arrivano 350mila euro per impianti di padel e tennis. Cinque milioni vengono stornati dal Fondo sociale europeo per finanziare servizi dedicati alle famiglie e al diritto allo studio. Importante a livello normativo l’emendamento che autorizza il raddoppio del Fondo per l’abbattimento delle rette degli asili da trasferire ai Comuni. Un milione di euro garantirà la continuità del progetto di Area Science Park, Industry platform, mentre 500mila euro serviranno a riqualificare la nuova sede del Centro per l’impiego di Trieste nell’area del Porto Vecchio. 300mila euro vengono destinati contributi straordinari ai Comuni di Trieste, Gorizia e Monfalcone per continuare ad assicurare la presenza di operatori di sicurezza sugli autobus. Proroga per i contributi sui sistemi di videosorveglianza nei comuni di Trieste, Campoformido e Pozzuolo del Friuli. Rimodulato il budget del Fondo per il sostegno a radio e televisioni, con una dotazione di 140mila euro per il biennio.

 

I Commenti di maggioranza e opposizione

“Una manovra a tuttotondo, di buon senso”, così l’ha definita il consigliere Alessandro Basso (Fdi) durante le dichiarazioni di voto a nome dell’intera Maggioranza. “In questo provvedimento ci sono tutti i temi cardine di una buona politica amministrativa: territorio, famiglia, sviluppo, ambiente, associazionismo, sport, cultura. Non capisco il voto contrario delle Opposizioni. Il nostro sì compatto è motivo di sprone e impegno per il lavoro che ci attende nei mesi a venire”, ha concluso Basso.

“Più di 260 milioni disponibili e nemmeno un euro per sostenere gli emendamenti presentati dalla Minoranza – ha commentato Andrea Carli (Pd) -. Non certo una sorpresa, ma fa riflettere sulla presunzione della Maggioranza nel non volere accogliere qualche riflessione fatta da noi. Ci viene chiesta una condivisione sul futuro della sanità – ha aggiunto il dem – ma non abbiamo elementi, informazioni per fare ragionamenti”. Queste le principali ragioni del voto contrario del Pd.

“Con questa manovra di assestamento il Centrodestra conferma il suo atteggiamento di presunzione chiudendo a tutte le proposte dell’opposizione, a partire dalla Sanità dove l’assessore Riccardi chiede tregue e condivisioni, salvo poi non condividere nemmeno il Piano che sarà alla base del confronto sul futuro del sistema regionale”.

Lo afferma in una nota il consigliere regionale Andrea Carli (Pd), relatore del ddl 26, spiegando il voto contrario del gruppo del Pd alla manovra di Assestamento bis.

“Dei 262 milioni messi sul piatto dalla Giunta Fedriga, nemmeno un euro è stato stanziato per gli emendamenti presentati dall’opposizione. Sulla sanità è stata deludente la difesa di ufficio di Riccardi in risposta alle nostre considerazioni sui manager a cui viene affidata la gestione delle aziende sanitarie”, afferma Carli. Inoltre, continua, “anche riguardo alla modifica sul requisito dei 5 anni di residenza per l’accesso all’edilizia sovvenzionata, è stata fatta solo perché costretti da una sentenza di incostituzionalità della Corte costituzionale, non certo da un’inversione di rotta rispetto alla loro ideologia, vista la poco o nulla convinzione dimostrata anche di fronte alle richieste del mondo produttivo e della stessa comunità”.

E infine, conclude Carli, “su questioni importanti per i territori come la gestione dei servizi idrici, non è accettabile intervenire a colpi di emendamenti per risolvere in maniera frettolosa problematiche economiche riguardanti singole società multiservizi. Tutto questo non può che confermare la contrarietà del gruppo Pd a una manovra che si conferma, per scelte e atteggiamenti, in continuità con le precedenti”.

Sempre dal Partito Democratico commento severo da parte del  capogruppo Diego Moretti, secondo cui  “Più soldi alla sanità non significa necessariamente risolvere i problemi e questo lo dimostra lo stato delle cose in Fvg dove di soldi ce ne sono a fiumi”.  “Serve programmazione e serve personale – evidenzia Moretti -, ma soprattutto serve un convinto e serio sostegno al sistema pubblico, cosa che nella nostra regione non sta avvenendo e le liste d’attesa e la fuga verso il privato lo stanno da tempo confermando”. “Quindi Fedriga – conclude il capogruppo del Pd – non si compiaccia troppo delle risorse che il Governo stanzierebbe nella prossima manovra, perché con questi presupposti le cose non cambieranno”.

“Non è questo il modo di affrontare i temi complessi – secondo Marco Putto del Patto per l’Autonomia – Civica Fvg – come dimostra la gestione, a colpi di emendamenti e subemendamenti delle tematiche riguardanti le società partecipate per la gestione idrica. Manca programmazione in sanità, le scelte sull’ambiente sono contradditorie. Il voto finale non può che essere contrario – ha concluso Putto – nonostante il nostro appoggio ad alcune poste in manovra”.

A commento dei lavori è intervenuto anche il capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg Massimo Moretuzzo, in una nota, a margine della discussione in Aula dopo aver appreso dell’ennesimo stanziamento per il settantesimo anniversario del ritorno di Trieste all’Italia.

“Ai 120 mila euro stanziati con la norma dello scorso maggio, a luglio la Maggioranza ha previsto altri 84 mila a cui oggi si sono sommati oltre 128 mila euro, arrivando così a un totale di più di 332 mila euro – spiega Moretuzzo.

“E pensare – incalza l’esponente del Patto – che per commemorare l’80°anniversario della Repubblica partigiana della Carnia e dell’Alto Friuli, celebrato ad Ampezzo lo scorso settembre, alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella, la stessa Maggioranza regionale non aveva ritenuto di stanziare risorse. Con un emendamento alla legge omnibus, sottoscritto anche dal collega consigliere Mentil e bocciato dalla Maggioranza avevamo proposto di destinare un contributo al Comune di Ampezzo, capitale della Repubblica partigiana, e alle associazioni che intendevano promuovere iniziative in merito, per ricordare degnamente una delle pagine più belle della nostra storia”.

“Inutile tentare di giustificare la gravità del mancato finanziamento con il contributo concesso da PromoTurismo, come ha provato a fare in Aula oggi il presidente Fedriga. La realtà dei fatti è un’altra – conclude Moretuzzo -: per la Maggioranza regionale quella pagina straordinaria che rappresenta le radici della libertà e della democrazia ed esprime la capacità di autogoverno della nostra terra, non merita la stessa attenzione del ritorno di Trieste all’Italia”.

 

“E’ un grave errore costruire un bilancio su entrate non certe” ha dichiarato Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), riferendosi alle spiegazioni date in Aula dall’assessore alla Salute, Riccardi, in merito ai disavanzi delle aziende sanitarie coperti in Assestamento. Nel mirino di Honsell anche la mancanza di fondi per le persone in stato di emarginazione. “E’ una vergogna”, ha concluso il consigliere di Open.

“Come Open Sinistra Fvg ho espresso in Aula il nostro voto negativo alla cosiddetta manovrina, si fa per dire, autunnale presentata della Giunta Fedriga, criticando pesantemente la distribuzione delle risorse stanziate, pari ad oltre 262 milioni di euro: ancora una volta, si premia chi ‘ha’ rispetto a chi ‘fa’. Si disperdono risorse in tanti piccoli rivoli e in interventi frammentati, senza alcuna visione strategica di lungo termine per la nostra regione”.

Così in una nota Furio Honsell, consigliere regionale di Open Sinistra Fvg in conclusione della odierna seduta di Aula sull’Assestamento bis.

“La manovra Fedriga – prosegue Honsell – è priva di ogni prospettiva, ignora le disuguaglianze sociali che, invece, avrebbero potuto essere compensate vista la natura delle entrate. Si sono preferiti contributi a pioggia. Anche le ingenti risorse di oltre 130 milioni per la Sanità, di fatto servono solamente a compensare il deficit delle aziende sanitarie e non a migliorare i servizi. Il deficit poi non è stato giustificato adeguatamente. Pensiamo sia dovuta alle scelte di esternalizzazione”.

“La ripartizione di questi fondi – incalza l’esponente di Open – rischia di accrescere ulteriormente le disparità e indebolire il tessuto sociale ed economico della regione. Infine, riteniamo molto grave che non uno dei 262 milioni di euro sia andato ad affrontare l’emergenza freddo delle centinaia di persone senza fissa dimora della nostra regione”.

“Ribadisco la necessità di una seria politica regionale – conclude Honsell -, maggiormente equa ed orientata alla sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Le risorse sull’ambiente addirittura sono diminuite rispetto alla situazione attuale, chiaro indice di inattività nel settore da parte della Giunta”.

Troppe contraddizioni, nessuna risposta veloce ai bisogni di famiglie e imprese secondo Rosaria Capozzi del M5S, che ha definto “gravissima la deroga alla legge regionale contro le ludopatie nella concessione dei contributi alle realtà economiche penalizzate dalla chiusura della strada del Passo di Monte Croce Carnico. Una manovra macchiavellica in cui il fine purtroppo giustifica i mezzi – ha detto Capozzi -. Il voto non può che essere contrario”.

Una legge che alla consigliera Serena Pellegrino ricorda la favola di Esopo della cicala e della formica. “I denari dei cittadini non vengono spesi in servizi, ma per sostenere i turisti altospendenti”- ha sottolineato l’esponente di Avs -. Volete trasformare la nostra montagna in una finta montagna innevata, mi auguro che un euro di quanto investito abbia un ritorno di almeno sette volte per non dover rimpiangere in futuro questo periodo di vacche grasse”, ha concluso Pellegrino annunciando il suo voto contrario all’Assestamento bis.

“Ho votato convintamente contro questo mini Assestamento che, anche a detta dell’assessore Zilli, tanto mini non è”. Così in una nota Serena Pellegrino, consigliera regionale di Alleanza Verdi e Sinistra, a conclusione dell’approvazione del disegno di legge 26 da parte dell’Aula.

“C’è stato chi, dai banchi della Maggioranza, mi ha accusata di demagogia, ma fra gli emendamenti che avevo presentato in Aula non c’è traccia di propaganda, ma solo di attenzione verso la nostra Regione e i suoi abitanti. Vorrei invece sapere – incalza Pellegrino – come si confronterà il presidente della Giunta con i suoi corregionali quando dovrà spiegare che i soldi prelevati dai contribuenti invece di andare ad aumentare il budget per i caregiver, che tanto fanno per sostenere proprio il servizio sociale e sanitario, oppure alle scuole, o ancora per coloro che soffrono di disturbi della personalità, verranno spesi per quelli che da lui sono stati definiti ‘altospendenti’, definizione mai sentita prima e che darà prossimamente lavoro all’Accademia della Crusca, sempre alla ricerca di nuove definizioni e neologismi”.

“Per i meno attenti – prosegue l’esponente di Avs – si tratta di persone che, arrivando nella nostra regione, potranno godere di alberghi iper stellati pagati dalla Maggioranza con i soldi dei cittadini e quindi gestiti da ‘altoalbergatori’. Non vorremmo che questi ‘altoviaggiatori’, qualora malauguratamente dovessero avere necessità di un ospedale o magari di un punto nascita, dovessero pentirsi di aver scelto il Friuli Venezia Giulia per le loro ‘altovacanze’ prive di servizi sanitari”.

“E ancora, invece di sostenere artisti con finanziamenti per gli spettacoli dal vivo si finanziano gli impianti di risalita a bassa quota, o ancora installazioni con una vita, per obsolescenza tecnologica, brevissima. Per questo e per altro, come già detto, il mio voto è stato contrario a questa ricca manovra di bilancio che mi ricorda tanto la fiaba di Esopo della cicala e la formica. Mi auguro davvero – conclude Pellegrino – che ogni euro investito possa moltiplicarsi sette volte, altrimenti nei tempi di magra si correrà il rischio di piangere la memoria delle vacche grasse”.

 

Assessore regionale alla Salute e Politiche sociali Riccardo Riccardi

“Salute e Politiche sociali assorbono la più ampia porzione delle risorse anche di questa manovra, una dotazione importante di 154 milioni suddivisi tra le Aziende sanitarie e il sistema sociale: è un dato che tiene conto della discussione avvenuta in occasione dell’approvazione della legge di stabilità di previsione e dei minori trasferimenti dello Stato, che sono più o meno le risorse che la Regione ha dovuto inserire con questa norma per mettere in sicurezza il bilancio e per comporre il fondo premialità per il personale”.
Così ha commentato a margine dei lavori d’Aula l’assessore regionale alla Salute e Politiche sociali Riccardo Riccardi per quanto di sua competenza nell’ambito della discussione della manovra sull’assestamento autunnale del bilancio regionale.
“Aumentiamo il costo del personale – ha sottolineato Riccardi – ma lo facciamo con voci importanti sulle prestazioni aggiuntive: è indubbio che la difficoltà di reperire personale impone al personale che c’è ulteriori sforzi, che vengono remunerati ma sono faticosi e sono anche all’origine della tensione al lavoro del personale”.
In Aula durante il dibattito Riccardi ha ricordato alcuni dati di confronto che riguardano la spesa per il personale del Sistema sanitario regionale.
“Nel dicembre 2022 la Regione a consuntivo aveva una spesa per il personale di 1 miliardo e 41 milioni e pagava 12 milioni per le prestazioni aggiuntive; nel 2023 la spesa per il personale è aumentata di 30 milioni, toccando quota 1 miliardo e 70 milioni con le prestazioni aggiuntive passate da una spesa di 12 a una di 19 milioni. Il dato importante è che le nostre proiezioni elaborate al 2024 prevedono una spesa per il personale nel 2024 di 1 miliardo e 110 milioni, quota che comprende anche le prestazioni aggiuntive. Ciò che mostra la tensione maggiore è il dato che riguarda queste ultime, che passano dai 12 milioni del 2022 ai 27 del 2024”.
Riccardi ha poi rimarcato un altro aspetto “su cui una importante riflessione potrà essere approfondita nel corso della legge di Stabilità che inizierà già la prossima settimana: miglioriamo la mobilità passiva del Sistema sanitario regionale e cioè cominciamo ad attrarre di più, ma sostanzialmente – ha osservato Riccardi – siamo di fronte ad una stabilizzazione della fuga diretta verso il privato accreditato delle altre regioni, in particolare del Veneto”.