La campagna “Liberi Subito”. Record di adesioni: in meno di due mesi superate le 3500 firme in Friuli Venezia Giulia
Giovedì 1° giugno, durante un banchetto speciale che si è tenuto in piazza Cavour a Pordenone, è intervenuto Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni per la Libertà di Ricerca Scientifica. “Questo banchetto dovrebbe essere inutile in un paese ‘civile’ in cui è la Corte Costituzionale ad aver riconosciuto il diritto al suicidio assistito” ha detto Marco Cappato “ma le istituzioni non si attivano per la sua applicazione e per questo serve uno sforzo popolare.”
Un risultato ottenuto con azioni di disobbedienza civile che lo stesso Cappato ha messo in atto autodenunciandosi dopo aver aiutato alcune persone ad accedere al suicidio assistito in Svizzera, fra tutti il più noto è il caso di “Dj Fabo”. La campagna “Liberi Subito”, la raccolta firme per presentare la proposta di legge al Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia che chiede tempi certi e gratuità per le persone malate in condizioni di grave sofferenza che hanno i requisiti per accedere al suicidio medicalmente assistito, già possibile in Italia grazie alla sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale, ha ormai superato le 3500 firme in regione in meno di due mesi. “I temi del fine vita, dall’eutanasia al suicidio assistito, trovano l’approvazione della stragrande maggioranza della popolazione e fra l’elettorato di ogni partito e destra e sinistra” afferma Cappato riferendosi a noti sondaggi nazionali “eppure il parlamento non si assume la responsabilità di dare risposte certe a queste esigenze segnando una frattura fra le istituzioni e le persone che così si allontanano, deluse, dalla politica.” L’incontro era inserito in un tour regionale che ha visto Cappato alle 12.30 a Trieste, alle 15.30 a Gorizia al Bar Aenigma, alle 18.00 a Pordenone e che si è concluso alle 21.00 a Udine alla Libreria Friuli.