“La Sinistra”, sulla vicenda della Mezza Maratona ex Bavisela di Trieste

Gli organizzatori della mezza maratona di Trieste sono tornati sui loro passi e hanno deciso di accogliere le iscrizioni degli atleti africani. La notizia dimostra l’importanza del movimento di base che ha commentato con convinta indignazione l’accaduto. La Sinistra dell’intera circoscrizione Nord Est esprime comunque forte preoccupazione per la stessa manifestata e poi ritirata intenzione di escludere molti atleti per motivi a questo punto tutti da spiegare. Il divieto rivolto a persone provenienti dall’Africa di partecipare a un’importante iniziativa e festa sportiva, anche se rientrato, è stato atto molto grave, mai avremmo pensato di assistere a prese di posizione che ricordano altri tempi cupi dell’Europa del XX secolo. Anche le motivazioni addotte non sono certamente convincenti, al contrario, alla luce del dietrofront degli organizzatori, sottolineano forti responsabilità: se davvero esistono forme di sfruttamento in queste manifestazioni sportive, perché non sono state denunciate in precedenza? E perché penalizzare solo le organizzazioni africane, invece di stigmatizzare qualsiasi tipo di comportamento antisportivo? Se sono gli atleti a correre e a vincere, perché i premi in denaro non sono consegnati a loro, ma alle società che li “gestiscono”? La Giunta Regionale del Fvg, cofinanziatrice dell’evento, è a conoscenza di tali forme di sfruttamento e ha forse ripristinato i premi in denaro alle società che erano stati aboliti al tempo della Giunta Illy – Antonaz?
Alla luce di questi fatti, proponiamo ad atleti e spettatori della manifestazione e l’organizzazione a tempi brevi di una nuova maratonina alternativa – antirazzista, basata su criteri di democraticità e lealtà, aperta e accogliente nei confronti di tutti gli atleti e visitatori da ogni parte del mondo – da tenersi sul medesimo bellissimo percorso o su qualche altro itinerario in grado di far conoscere a tutti la bellezza dei paesaggi del Friuli Venezia Giulia e lo spirito di accoglienza e fraternità che caratterizza ancora buona parte delle genti di questa terra.