L’acqua è bene prezioso, errore del passato e del presente togliere l’acqua dalle valli Carniche. Lago di Cavazzo destinato a diventare palude?

Le conseguenze dei cambiamenti climatici che stanno colpendo l’intera Europa, dimostrano quanto preziosa sia l’acqua, e quanto essa sia un bene che deve essere amministrato nell’ottica di un suo uso plurimo. Infatti se essa è importante per l’energia elettrica, lo è anche per il suo uso irriguo, ricreativo e turistico, rimanendo essenziale ad ogni forma di vita. Togliere l’acqua dalle valli Carniche negli anni 50 al solo fine di produrre kw, sacrificando gli altri comparti, senza curarsi delle conseguenze, fu infatti un grave errore cui ancora non è stato posto riparo. Infatti i torrenti e i fiumi della Carnia sono ancora delle pietraie, e il Lago di Cavazzo, dove si scaricano le acque turbinate derivate da questi torrenti e fiumi, se non si troverà presto il modo di isolarlo dagli scarichi limosi della centrale idroelettrica di Somplago, è destinato a diventare una palude. Purtroppo, contro la rinaturazione del lago di Cavazzo e la rinascita dei paesi della sua valle, agiscono svariate forze. Tra queste, A2A (Azionisti Il Comune di Milano e di Brescia) , e il Consorzio di Bonifica della Pianura Friulana . A2A ,che deriva i corsi d’acqua della Carnia , provocando un considerevole abbassamento delle falde, considera il lago solo come un bacino in cui scaricare le sue gelide acque turbinate. Mentre per il Consorzio esso è solo una appetibile e sicura massa d’acqua in transito da convogliare quanto prima nei propri canali per scopi irrigui e idroelettrici. Attualmente, A2A è obbligata a rilasciare, attraverso l’Ambiesta, nei periodi di magra del Tagliamento, tutta la quantità di cui il Consorzio ha bisogno. A questa quantità A2A deve aggiungere un 35% che viene disperso nelle falde acquifere e sottratto alla produzione idroelettrica. Pertanto A2A vede con favore il progetto del Consorzio che prevede di utilizzare le acque dell’emissario del Lago di Cavazzo per convogliarle nella propria rete di irrigazione senza che una sola goccia venga sprecata. L’intera realizzazione di quest’opera costerà ai contribuenti, stando al progetto preliminare del Consorzio, 43 milioni di euro. Una cifra importante del bilancio, che, se destinata a questo scopo verrebbe tolta ad altre voci. Tuttavia, questa spesa che sembrerebbe essere già finanziata, sarebbe accettabile se, come prescritto dal Piano Regionale Tutela Acque, “contestualmente” alla condotta del Consorzio, venisse realizzato anche un bay – pass che isolasse il Lago di Cavazzo o dei tre comuni, dalle acque di scarico della Centrale di Somplago. Purtroppo, questa amministrazione regionale , non dimostra di rispettare le prescrizioni del PRTA e nemmeno provvede acchè il “Laboratorio Lago dei Tre Comuni”elabori una proposta di By-Pass come previsto dalla legge istitutiva. Sembra che ad essa la salute del più grande lago naturale della regione non interessi. “Tutti concordano sull’utilità del canale di bypass, ma non essendo di competenza della Regione, risulta un aspetto delicato per la risoluzione del problema» ha dichiarato l’assessore Scoccimarro rispondendo ad una interrogazione. Eppure lo Statuto Speciale della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia le attribuisce potestà legislativa (Art.4) in materia di viabilità, acquedotti e lavori pubblici di interesse locale e regionale. Saranno in grado i Consiglieri Regionali, alcuni dei quali abitano a pochi chilometri dal Lago, di approfittare delle possibilità offerte dallo Statuto, scrivendo le norme di legge che portino alla realizzazione di questo By-Pass?
Remo Brunetti