Non serve avere Salvini al Viminale perchè l’hotspot di Lampedusa sia al collasso
Non serve avere Salvini ministro degli interni, basta la solita indolente e colpevole incuria, la disattenzione sui diritti quando l’occhio dei media si distrae per riprendere le antiche orribili abitudini. Così mentre tv e giornali sono pieni di accoglienza verso i profughi provenienti dall’Ucraina quanto avviene nel Mediterraneo ma soprattutto nei centri di “accoglienza” per i provenienti dal sud del mondo si seppellisce sotto il tappeto dell’indifferenza. Non si tratta di fare valutazioni su chi è più o meno “profugo” ma della consapevolezza che le persone, gli esseri umani che chiedono aiuto, non vengono trattati con la medesima umanità. Così è purtroppo nel nostro paese, pieno di contraddizioni e distrazioni. A Lampedusa l’hotspot è al collasso ma pochi sembra vogliano accorgersene. Persone che dormono sulla loro urina, servizi igienici implosi, blatte in mezzo ai materassi buttati a terra. La situazione nell’hotspot di Lampedusa è davvero fuori controllo. Ieri mattina nel centro vi erano oltre 2100 persone. “Non si tratta di un’emergenza sbarchi, ma di un’emergenza legata all’incapacità gestionale” dichiara in una nota il deputato dem Erasmo Palazzotto. “Non si comprende come un Paese come l’Italia non sia in grado di svuotare il centro con regolare tempestività. Non c’è motivo di far arrivare l’hotspot di Contrada Imbriacola al collasso. È disumano tenere in queste condizioni quattro donne incinte e diversi bambini in età pediatrica a contatto con casi covid accertati, sospetti casi di tubercolosi mettendo a rischio la salute di soggetti vulnerabili e donne incinte. Non capiamo cosa stia aspettando il Ministero dell’Interno a trasferire immediatamente queste persone e garantire la loro incolumità. Ci sono precise responsabilità su questa situazione che vanno ricercate, altrimenti si legittima il sospetto che dietro questa situazione si nasconda una precisa strategia finalizzata ancora una volta a favorire una speculazione politica ed economica” conclude Palazzotto.